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ANCONA – Coniugare sviluppo e sostenibilità rendendo il mare una risorsa da cui ripartire per una nuova concezione di fare impresa. Questo è stato il tema al centro del convegno Verso la Blue Economy – Un’opportunità di sviluppo per il territorio marchigiano, svoltosi in Ancona, a cui hanno partecipato diversi esperti di settore. Nelle potenzialità della Blue Economy credono in tanti, come Roberto Donovaro, direttore del Dipartimento Scienze della vita e dell’ambiente dell’università Politecnica delle Marche, che ha curato uno studio sulle opportunità di sviluppo della Blue Economy nelle Marche dove sono attive oltre diecimila unità in “settori blue” legati a cibo, logistica, turismo e industria.

GLI INTERVENTI – Gian Luca Gregori, preside di Economia, ha sostenuto l’importanza di un approccio nuovo, in cui settori generalmente scollegati tra loro vengono osservati in maniera integrata; Nando Ottavi, presidente di Confindustria Marche, ha dichiarato: “la Blue Economy può rappresentare un’interessante opportunità di sviluppo della filiera legata al mare con attività diverse ma collegate, un volano fondamentale per rilanciare l’economia. Le aziende devono coniugare la capacità di fare business con l’implementazione di soluzioni tecnicamente avanzate e rispettose delle risorsa primaria”.

Presente all’incontro anche Fabio Pigliapoco, segretario permanente dell’Iniziativa Adriatico-Ionica, che ha apprezzato la tempistica che caratterizza il cammino della costruzione della Macroregione Adriatico-Ionica e il mutuo confronto tra Commissione Europea, autorità governative e soggetti interessati.

Rodolfo Giampieri, presidente della Camera di Commercio di Ancona, ha sostenuto che la presenza di una consolidata economia del mare porta a “non rinviare un rilancio in blu dell’economia, che deve avvalersi del ruolo strategico dell’Università per monitorare l’evolversi di un percorso progettuale”.

GIAN MARIO SPACCA – Il governatore delle Marche ha inviato un messaggio in cui ha commentato “Il mare è una delle principali risorse economiche e ambientali delle Marche; è per noi fondamentale mettere a sistema e accrescere il know-how dei settori che attorno al nostro mare ruotano, dal turismo all’industria alimentare, dalla manifattura alla logistica. Puntare sulla Blue Economy significa pensare alle risorse ittiche e marine sulla base dell’effettiva capacità produttiva del mare, proteggere e preservare l’ambiente marino, rafforzare i processi di internazionalizzazione.”