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ASCOLI PICENO – Luciano Agostini risponde, tramite un’accorata lettera aperta, a Franco Gaspari, presidente della Restart, in seguito alle dichiarazioni sulla riqualificazione dell’area ex Carbon.

LA LETTERA – “Sul progetto presentato, di cui ho potuto apprendere i contenuti solo a mezzo stampa non essendo mai stato invitato agli incontri, non ci potrà essere nessun impegno per il semplice fatto che i contenuti del progetto contrastano con ciò che il Decreto Sviluppo da Lei citato sostiene”, sottolinea il parlamentare PD. Alcuni dubbi vengono sollevati in merito alle dichiarazioni di Gaspari. “Non solo il sottoscritto, ma autorevoli commentatori e autorità scientifiche come l’Università di Camerino hanno sostenuto che quel programma presentato dalla società Restart non è nient’altro che una manovra edilizia. Come se non bastasse, si vorrebbero far passare per produttive le realizzazioni edilizie a scopo direzionale. Che c’entra tutto questo con la riconversione produttiva dell’area che potrebbe essere alla base dell’interesse del Decreto citato nell’intervista?” continua Agostini. Si fa riferimento anche al centro tecnologico e al destino degli operai della Carbon. “Il centro tecnologico non doveva essere il core business della riconversione? La Regione, mentre firmava la convenzione con la Restart, Comune di Ascoli e Provincia, istituiva il centro tecnologico sulla domotica a Fabriano, destinandogli importanti risorse. Non sarebbe stato meglio che la classe dirigente del territorio fosse stata chiamata in quel momento a sostenere con forza in Regione che il centro sulla domotica doveva essere istituito nell’area ex Carbon? E la bonifica dell’area, quando si farà? E gli operai che fine hanno fatto? Lei è a conoscenza che molti ex dipendenti, non avendo più la copertura degli ammortizzatori sociali, sono da tempo senza alcun tipo di reddito e non possono certamente aspettare che si definisca un ipotetico centro tecnologico per essere riqualificati?”. Infine, un cenno alla Fondazione Carisap. “Il cospicuo investimento fatto nel capitale sociale della società da Lei presieduta, può essere legittimo ma sicuramente discutibile. Non era meglio che la stessa Fondazione finanziasse la nascita di qualche impresa, magari istituita dagli stessi operai ex Carbon o concentrasse la sua attenzione nel campo del sociale e della sanità?” Conclude Agostini, rinnovando la sua disponibilità alla discussione sul futuro dell’area ex Carbon.