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ASCOLI PICENO – Dal 2010 al 2012 due milioni di risorse statali e 1,15 milioni di risorse regionali in meno. Una transazione con la famiglia Rozzi chiusa con 5 milioni e 197 mila euro. Ancora, il taglio complessivo arrivato con la spending review di 10 milioni e 633 mila euro. “Nonostante la situazione drammatica siamo stati bravi a fare l’assestamento di bilancio”. Ha esordito in questo modo Piero Celani, presidente della Provincia di Ascoli. “Delle risorse che dovevano arrivare dalla Regione per risarcire le imprese che hanno lavorato per l’alluvione, sono arrivati soltanto 3,5 milioni di euro. Apriremo un mutuo per aiutare noi stessi quelle imprese. Nel patto di stabilità verticale avevamo chiesto otto milioni, ce ne sono arrivati 2,7 milioni“. 

L’ASSESSORE AL BILANCIO VITTORIO CRESCENZI – “Siamo rimasti fedeli e coerenti con la nostra linea di rigore amministrativo. Negli esercizi del 2012, 2011, 2012 abbiamo ridotto la spesa corrente di 1,6 milioni di euro, vale a dire il 3 per cento del bilancio. Questa è la prima volta che accade. Una voce importante è stata quella relativa alla riduzione del personale, riducendo le spese del sei per cento. Abbiamo recuperato l’otto per cento di imposte nei tre esercizi. E se è vero che continuiamo a non essere in linea tendenzialmente col patto distabilità, è vero anche che forse la sola voce da tenere sotto controllo dovrebbe essere l’indebitamento dell’ente. Il patto altro non è se non una trappola micidiale che crea problemi alle imprese”.

PRESIDENTE PIERO CELANI – E sulla questione decreto Province? “La questione – tira corto Celani – non è la sopravvivenza della Provincia, ma dei servizi, mancano le risorse. In ogni caso tutte le Province faranno ricorso al Tar del Lazio contro la spending review“.