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ANCONA – Dall’apertura di Botteghe di Campagna Amica alle agri-residenze per anziani, dallo sviluppo di filiere agricole regionali a quello di servizi per la collettività, l’agricoltura potrebbe creare fino a 2-300 nuovi posti di lavoro, contribuendo al rilancio dell’economia marchigiana. E’ quanto emerso dai lavori dell’assemblea della Coldiretti Marche, che ha riconfermato Giannalberto Luzi alla presidenza della più grande organizzazione agricola regionale.

UN’ESPERIENZA CONCRETA – “La crisi non ha certo risparmiato il nostro settore rispetto agli altri ma abbiamo scelto di puntare su un progetto concreto, quello della filiera agricola italiana, che è poi un progetto non di settore ma per l’intera società. L’obiettivo è creare un nuovo modello di sviluppo che punti sulla nostra distintività, creando opportunità imprenditoriali e di lavoro anche in uno dei momenti più difficili per questo Paese” spiega l’imprenditore di Sant’Angelo in Vado, che tanti anni fa ha lasciato la cattedra di professore di lettere per puntare con successo sull’allevamento della razza bovina marchigiana e dei suini, dando vita a una filiera corta con laboratorio di trasformazione per la produzione di salumi e la vendita diretta nelle botteghe di Campagna Amica. Un innovativo impianto a biogas e uno fotovoltaico assicurano energia pulita per il fabbisogno dell’azienda.

 

PUNTARE SULLE FILIERE – Proprio dallo sviluppo di filiere agricole regionali potrebbe venire un nuovo slancio all’occupazione, così come dall’apertura di nuove botteghe degli agricoltori promosse dalla Coldiretti, che hanno una media di 4-5 occupati, nonché dalla crescita della rete di vendita diretta, con i mercati e le aziende. A breve partirà anche la sperimentazione promossa dalla Regione Marche delle agri-residenze per anziani, con pensionati autosufficienti ospitati nelle aziende agricole, mentre dovrebbe aumentare il numero degli agrinido. E anche da questa nuova frontiera sociale dell’agricoltura dovrebbero giungere opportunità occupazionali, per educatori e non solo.

LA DICHIARAZIONE DI LUZI – “Ma l’obiettivo di questa nuova stagione è anche quello di creare le condizioni perché ciò possa concretizzarsi – ricorda il riconfermato presidente di Coldiretti Marche -. Ciò potrà accadere solo se il nostro territorio manterrà intatte le peculiarità che sono il suo punto di forza, frenando il consumo di suolo e imboccando la strada giusta per lo sviluppo delle agroenergie, con il sì ai piccoli impianti e il no alle megacentrali. Alla politica chiediamo di accompagnare con intelligenza questo modello, puntando sulla sussidiarietà come strumento cardine per gestire la semplificazione burocratica”.

I NUMERI DELL’AGRICOLTURA – Secondo l’ultimo Censimento Istat, la superficie agricola coltivata è di 473.000 ettari, mentre la superficie totale agricola ammonta a 632.000 ettari, il 68% della superficie complessiva della regione (936mila ettari), percentuale che fa delle Marche una delle regioni più rurali d’Italia. Le aziende agricole registrate sono, invece, 45.000. Il valore delle produzioni ammonta a 1.224.000.000 euro, con seminativi (soprattutto cereali e ortaggi), allevamenti e vino a rappresentare le voci più “pesanti”. Gli ultimi dieci anni hanno visto una riorganizzazione del sistema imprenditoriale fisiologica, con l’uscita delle aziende marginali e una sempre maggiore professionalizzazione delle altre, come dimostra anche l’aumento della superficie media delle aziende agricole marchigiane a 10,2 ettari (+27 per cento).