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ASCOLI PICENO – Un recupero filologico. E’ la giusta sintesi del progetto “Bottega del terso settore” della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli presentato questa mattina e finalizzato alla riqualificazione, appunto, dell’ex cinema Olimpia. Un recupero vale due milioni e 300 mila euro per l’acquisto dello stabile e tre milioni di euro per i lavori che cominceranno, si stima, entro giugno e dureranno due anni. Il recupero arriva dopo quasi cento anni dal progetto iniziale. “Tutti soldi che la Fondazione continua a riversare sul territorio”, ha spiegato il presidente Vincenzo Marini Marini. Obiettivo: creare consapevolezza, promuovere la cultura e i valore del terzo settore, senza limitarsi solo al recupero di un luogo. 

 

Per la Bottega del terzo settore, la Fondazione lavorerà su due fronti: da una parte il recupero e la riqualificazione dell’immobile, dall’altra l’organizzazione di attività offerte e realizzate nel palazzo stesso a supporto del terzo settore. “La novità consiste proprio nella novità del processo di collaborazione – continua Marini Marini – con gli attori locali e non solo, un processo costruttivo che trova nella Bottega la strada verso la creazione di reti, sinergie e risorse capaci di accrescere la fiducia e la coesione sociale”. Oltre ad accogliere gli uffici del Centro Servizi Volontariato e della Fondazione, l’edificio dovrà contenere e offrire servizi e attività utili al terzo settore locale. Ci saranno aule di formazione, sale riunioni, biblioteca, servizi di segreteria organizzativa.

 “Sarà più di un luogo – ha spiegato Paola Pierri, esperta internazionale di terzo settore e filantropia strategica – vogliamo creare un punto di incontro tra culture ed energie differenti. Vogliamo rendere Ascoli un centro di eccellenza del Terzo settore, soprattutto in questo momento di grande dinamismo. Si tratta, inoltre, di un caso assolutamente innovativo nell’intero panorama nazionale”. “Un’iniziatica eccellente – ha aggiunto Enrico Marcolini, presidente Csv Marche – che coniuga le esigenze del territorio con i soggetti e i protagonisti di esso. Altro aspetto fondamentale è anche la razionalizzazione delle risorse, in questo momento abbiamo il dovere di eliminare sprechi e sovrapposizioni”.

“Sarà una valorizzazione del centro storico ascolano – ha detto Elisabetta Maria Agostini, progettista e direttori dei lavori – con un restauro dell’apparato decorativo e scultoreo e con i lavori dell’interno che dovranno collocare nuovi spazi in modo coerente rispetto all’utilizzo che ne verrà fatto. Anche l’uso dei materiali ci legherà alla città. Al piano terra, inoltre, ci sarà una saletta multimediale per proiezioni e incontri per custodire l’antica memoria dell’edificio. Gli ingressi saranno quelli originari di via Giudea e di via Trieste e recupereremo anche la terrazza esterna che si affaccia su via Trieste”. La ditta incaricata dalla Fondazione di effettuare i lavori è l’impresa ascolana F.lli Rinaldi che da oltre 35 anni si occupa di edilizia e restauro.