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ASCOLI PICENO – E’ stato un vero e proprio plebiscito. Guido Castelli è stato riconfermato come sindaco di Ascoli Piceno con il 58,9% delle preferenze, una percentuale bulgara. Sin dall’inizio dello spoglio si è capito che difficilmente ci sarebbe stata partita, con il primo cittadino che però ha voluto aspettare fino a sera che i risultati si definissero prima di recarsi nella sede elettorale per festeggiare assieme ai tanti sostenitori presenti. E si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa Castelli nelle sue prime parole a caldo, sottolineando come fosse stato aspramente attaccato durante tutta la campagna elettorale, accuse alle quali però ha sempre risposto col sorriso. Trionfa Re Guido e sbancano anche le dodici liste della sua coalizione che, tranne “Con Ascoli e il suo territorio” di Sante Agostini, si aggiudicano ben 22 consiglieri comunali su 32, delineando così una maggioranza che sarà più che solida. Rieletti tutti gli assessori uscenti che si erano presentati ad eccezione di Cesare Celani che ha ceduto il passo nella sua lista per l’unico posto ottenuto a Michela Fortuna. Non ci dovrebbero essere grossi cambiamenti anche nella formazione della prossima Giunta visto il gran numero di voti ottenuti da tutti i big, new entry come assessore dovrebbe essere Marco Fioravanti mentre Donatella Ferretti potrebbe aspirare anche al ruolo di vice sindaco. 

Se la maggioranza ride non si può certo dire lo stesso per le forze di opposizione, che però hanno subito dichiarato che daranno battaglia. Si può facilmente immaginare che dopo le querele della scorsa settimana Massimo Tamburri e Davide Aliberti continueranno ad incalzare Castelli, cosa che faranno sicuramente anche i passionari Giacomo Manni dei 5 Stelle e Francesco Ameli del Pd mentre Luciani Castiglia, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, ha già annunciato il massimo impegno soprattutto perché ora ad elezioni concluse dichiara che si scoperchierà il calderoni dei debiti e dei problemi insoluti, come Relluce, pronosticando che non è detto che si debba aspettare altri cinque anni prima di ritornare alle urne.

 

 

Si è conclusa quindi una tornata elettorale che è stata infuocata nella sua ultima settimana, ma che poi ha avuto per epilogo la vittoria schiacciante del sindaco uscente. Ora a Castelli il compito di guidare la città in un momento cruciale della sua storia, dove dovrà affrontare la grossa crisi che attanaglia Ascoli e risolvere alcune situazioni fondamentali per il rilancio come la Carbon, l’Università, il piano del traffico e lo sviluppo turistico. Una sfida importante e delicata per il primo cittadino e la sua squadra che si formerà nei prossimi giorni, che dovranno ricambiare al meglio la grande fiducia che i cittadini ascolani hanno riposto in loro.