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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Durante il convegno “Blue Economy e turismo, quale possibile convergenza?” non si è perso di vista il ruolo delle Marche all’Expo 2015. L’incontro, svoltosi nell’ambito della festival del pesce azzurro, è stato un’occasione per fare il punto sulla situazione marchigiana dell’economia del mare e le sue potenziali risorse che devono inevitabilmente passare attraverso la blue economy e l’infrastrutturazione immateriale.

E se le Marche sono la 14esima destinazione in Italia, per il preside della Facoltà di Economia Giorgio Fuà Francesco Maria Chelli bisogna considerare che il mare sta perdendo un po’ della sua forza a favore delle città d’arte, dell’archeologia e dell’enogastronomia. “Questo deve far riflettere sull’importanza di iniziative come Anghiò, che ci permettono di intercettare non solo il turismo interno. Le Marche hanno una straordinaria potenzialità, ma sono inserite in una nazione che ha altrettante potenzialità”.

E allora ben vengano iniziative strutturate che puntano sulla valorizzazione del prodotto ittico. “Nella filiera della Blue Economy la pesca è fondamentale – speiga Uriano Meconi, dirigente Servizio Pesca Regione Marche – e per questo, anche grazie all’Europa, dobbiamo aiutare le imprese del settore puntando sui giovani e sul ricambio generazionale”. È proprio sulla Blue Economy che si concentra l’intervento del pro rettore Gianluca Gregori dell’Università Politecnica delle Marche e docente di Marketing alla Luiss di Roma. “L’economia del mare è uno dei pochi settori che sta crescendo, con un incremento di 24mila unità lavorative 180mila imprese operanti nelle diverse filiere, per un valore aggiunto di oltre 40 miliardi. Le Marche, a livello nazionale, rispetto all’indice marittimo, si collocano sopra la metà, ma possiamo crescere ancora molto”.

Un’occasione da non perdere per l’assessore sambenedettese Fabio Urbinati che ha affiancato il sindaco Giovanni Gaspari in questo importante appuntamento rivierasco, sottolineato l’importante ruolo della flottiglia sambenedettese nel mare Adriatico. La sfida per il miglioramento sta proprio nel fare sistema; l’adesione al Gruppo di Azione Costiera, per esempio, è stato un passo vincente per San Benedetto. “Il nostro problema, però, è saperci vendere, – lamenta Gaspari -lavorare in modo organico per valorizzare tutto il sistema, puntando sulla qualità senza mettere al centro quello che piace a noi, ma quello che il turista vuole o vorrebbe vedere. Per questo dobbiamo valorizzare il mercato ittico e il porto”.

A impreziosire il forum, nel giorno del suo compleanno, l’euparlamentare Simona Bonafè che ha colto in pieno lo spirito di questa manifestazione. “L’idea di mettere insieme ciò che di meglio sa esprimere un territorio è vincente: cibo, cultura delle tradizioni e tutto quello che questa regione ha da offrire. Io spero che l’Europa continui ad investire in queste iniziative che devono essere valorizzate. La domanda fondamentale che dobbiamo porci è: quale Europa vogliamo costruire? Quella delle politiche attive e dello sviluppo”.

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