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ASCOLI PICENO – L’onorevole Luciano Agostini interviene in merito alla vicenda relativa al CUP, che poco tempo fa è stato oggetto di un botta e risposta tra il suo presidente Achille Buonfigli e il sindaco di Offida Valerio Lucciarini. Ma a dire la sua sulla questione è stato anche il sindaco di Ascoli Guido Castelli in occasione della presentazione di Polcom, ciclo di seminari di comunicazione politica promosso dal CUP.

LE PAROLE DI AGOSTINI – “Castelli continua a pensare che sul tema dell’università e del Consorzio Universitario si possa predicare il Verbo senza sapere di cosa si parla, o forse crede che un annuncio mediatico ben calibrato possa essere utile a gettare ombre su altri, scagionandolo da ogni sua responsabilità. Sostiene, infatti, che il Consorzio Universitario Piceno versa in condizioni precarie a causa della richiesta di recesso fatta dall’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto, per l’insostenibilità economica. È chiaro che mente e che lo fa con consapevolezza. Pretendendo di ridurre tutto al solito derby Ascoli – San Benedetto, infatti, vorrebbe che tutti si piegassero a quella sua visione curtense della politica, che tanto sta nuocendo al capoluogo e al territorio. Tant’è che, con un’abile manovra, è riuscito a convincere il centro destra a non presentare alcun candidato per il rinnovo del presidente della Provincia”.

IL RUOLO DELLA VALLATA–  “Probabilmente, fa finta di non ricordare che, da una decina di anni, i comuni della vallata del Tronto versano milioni di euro nelle casse del CUP, senza che alcuni di essi abbiano mai ricevuto in cambio un servizio diretto. Tuttavia ritengo che ciò sia stato fatto perché i comuni stessi, che hanno una visione completamente diversa da quella di Castelli, hanno agito solo per la crescita del territorio e nell’esclusivo interesse dell’università, pensando a tutti quei giovani costretti a emigrare per gli studi”.

LA SEDE A PORTO D’ASCOLI – Castelli aveva accusato Lucciarini di ricevere soldi dalla locazione di Palazzo Vannicola che ospita la sede universitaria a San Benedetto. “È pertanto ridicolo – sostiene Agostini – affermare che il comune di Offida riceva soldi dal CUP, quando invece si tratta di onorare semplicemente un contratto di locazione. Il sindaco di Ascoli, che questo dovrebbe saperlo, sa invece in che sito è ubicata la sede della facoltà di economia a San Benedetto? Di certo, se il comune di Offida avesse la stessa concezione del patrimonio pubblico che ha Castelli, quella sede oggi sarebbe in mano alla speculazione edilizia e non sarebbe utilizzata per un bene pubblico come l’università”.

IL RUOLO DELLA FONDAZIONE CARISAP – “Perché Castelli, allora, non ha detto nulla quando la fondazione Carisap ha deciso di non finanziare più l’università ad Ascoli? Perché non ci dice la verità  sulla vicenda del polo universitario, che da 15 anni aspetta la conclusione dopo che la Regione nel 2000 aveva finanziato l’opera? Perché non se ne sa più nulla? Perché non ha risposto alla proposta del presidente Spacca di istituire una sola università federalista delle Marche?”

LA RICHIESTA DEL CONFRONTO – “Invece di intraprendere la strada della polemica – conclude – su una questione che noi del PD riteniamo fondamentale per la vita e lo sviluppo del Piceno, Castelli dovrebbe promuovere un confronto con tutte le istituzioni, comprese le università stesse, al fine di ricercare tutti i possibili canali finanziari dalla Regione alla Fondazione Carisap, alla Camera di Commercio. Sicuramente si accorgerà che, su un progetto serio e condiviso di sviluppo universitario, i comuni, come hanno sempre fatto, faranno la loro parte, proprio a partire da quelli che sono sempre stati attenti e sensibili a questa tematica. Se, al contrario, Castelli ha deciso di far morire l’università e di far chiudere il Consorzio, allora lo dica senza attribuire responsabilità a chi non ne ha”.

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