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ASCOLI PICENO – Non rimane in silenzio il vescovo di Ascoli Piceno monsignor Giovanni D’Ercole di fronte al suicidio di Gianluca Ciferri, l’uomo in carcere per l’omicidio di due suoi ex dipendenti. Il vescovo si è recato, infatti, presso il carcere di Marino del Tronto dove si è intrattenuto con i compagni di cella dell’imprenditore fermano, trovando un ambiente visibilmente colpito dall’episodio che per la prima volta avviene tra i detenuti della casa circondariale ascolana.

LE PAROLE DEL VESCOVO – “L’episodio fa riflettere sulla condizione carceraria dove, pur essendoci il massimo impegno e la grande attenzione da parte delle istituzioni preposte e grazie anche all’azione dei volontari che assicura un supporto ai carcerati, resta il grave problema della detenzione che sempre più spesso non viene vissuta come opportunità di recupero – afferma il vescovo –. Si impone, non solo a livello locale ma anche nazionale, una riflessione attenta sul carcere e su come aiutare i detenuti non soltanto nel loro periodo di detenzione, ma anche una volta tornati alla libertà”.

SUICIDI IN CARCERE – “Il ripetersi di suicidi in varie carceri d’Italia, dove a farlo spesso, come in questo caso, sono persone che per la prima volta hanno problemi con la giustizia, – prosegue – invita a meditare su come affrontare queste situazioni ed essere di supporto, cercando là dove è possibile, anche strutture alternative al regime carcerario. È altresì utile riflettere sul fatto che troppo spesso persone dalla vita apparentemente normale compiono azioni criminose precipitando in situazioni dalla conseguenze irreparabili, anticamera spesso di episodi così gravi”.

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