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ASCOLI PICENO – L’Hotel Marche non verrà utilizzato come struttura per l’accoglienza degli immigrati. “Si tratta – affermano congiuntamente il Presidente della Provincia Paolo D’Erasmo e il Sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli – di un’ipotesi che non risulta percorribile per una serie di motivi logicisti e funzionali. La struttura è sede dell’Istituto Alberghiero di Ascoli Piceno ed è inoltre già ampiamente utilizzata a fini ricettivi e congressuali. Adiacente, nella stessa infrastruttura, si trova poi il Centro per l’Impiego della Provincia che è fruito quotidianamente da una numerosa utenza. In base agli indirizzi della Prefettura, Provincia e Comune sono impegnate in maniera sinergica e proficua ad individuare le soluzioni più idonee per fare la propria parte, nell’ambito delle rispettive competenze, nella gestione dell’emergenza immigrati, conciliando tutte le esigenze operative nell’interesse generale della collettività”. “La Provincia – aggiunge il Presidente D’Erasmo – è pronta come Ente di Area Vasta a collaborare con la Prefettura, con tutti e 33 Comuni del Piceno e con le altre istituzioni, per dare una risposta adeguata come territorio all’emergenza umanitaria preservando la serenità della comunità locale”.

EMERGENZA IMMIGRATI – In una fase di piena emergenza immigrati la città di Ascoli non può sottrarsi all’emergenza e risponde presente all’appello lanciato dalla Prefettura. Quest’ultima, per conto del Governo, ha chiamato in causa le varie istituzioni operanti sul territorio. In primis la Provincia e i vari Comuni chiedendo loro di trovare sistemazioni d’emergenza per immigrati, tra cui anche donne e bambini, il cui arrivo è previsto entro il mese di giugno. Ma non potevano non essere investite del gravoso problema anche le autorità sanitarie che operano sul territorio. E anche la Diocesi che in questi casi è sempre in prima fila, e che nel territorio opera attivamente in questo senso anche in assenza di emergenze umanitarie come quella attuale.

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