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ASCOLI PICENO – Presentata “Trend Marche”, l’indagine congiunturale sulle piccole e medie imprese realizzata da Confartigianato e Cna Marche, in collaborazione con la Banca Popolare di Ancona, l’Università Politecnica delle Marche , l’Università di Urbino Carlo Bo e l’Istat Marche.

L’INDAGINE – I dati presentati sono relativi all’artigianato delle Marche ed evidenziano segnali di ripresa in base a fatturato (+6,1%) e investimenti, ma a perdere colpi è l’export. Tra gennaio e settembre, infatti, le esportazioni sono in calo del 2,7%, che arrivano al 3,2% nel manifatturiero; dati in controtendenza con l’andamento delle esportazioni nazionali che sono aumentate del 4,2 per cento, con l’export manifatturiero in crescita del 4,1 per cento. Tra i comparti più rilevanti del nostro export manifatturiero, si segnala la diminuzione delle esportazioni dei prodotti farmaceutici (-49,2 milioni di euro, pari al -2,9%, ), variazione negativa anche per il calzaturiero ( -79,8 milioni di euro pari al -4,8%) e per l’abbigliamento (-48,3 milioni di euro, pari al -10,4%.). I prodotti marchigiani raggiungo sempre meno il Belgio (-7,4%), la Francia (-4,4%), la Russia (-34,0%), il Regno Unito (-2,1%), la Polonia (-1,2%) e la Romania (-0,9%). Un aumento è registrato per l’export in Germani (+2,1%), Stati Uniti (+16,7%), Spagna (+11%), Svizzera (+14,3%), Turchia (+14,8%), Cina (+8,1%) e Austria (+15,6%).

LE IMPRESE – A dettare un trend positivo sono quelle con meno di 20 addetti, per le quali si registra un aumento di fatturato (+6,1%) e un deciso incremento degli investimenti. A trainare i bilanci  delle piccole imprese artigiane è il fatturato interno (+7,6) mentre crolla il fatturato delle aziende conto terzi (-12,7). Tra le attività manifatturiere, si segnala la ripresa del fatturato registrata dal legno mobile (+10,4 per cento) e dalla meccanica (+9,5%), l’inversione positiva di tendenza del pelli cuoio e calzature che riprende a crescere nel fatturato (+3,8%) dopo quattro semestri consecutivi di diminuzione, la battuta d’arresto del tessile abbigliamento (-2,1%) dopo quattro semestri consecutivi di crescita, il proseguire della crisi per le trasformazioni alimentari (-2,5%). Tra i servizi, continua la ripresa nel settore dei trasporti (+5,1%) e delle autoriparazioni (+5,2%), mentre prosegue il trend di leggero calo del fatturato per i servizi a persone e famiglie (-1,0%).

IL TURISMO – Negli ultimi dodici mesi i turisti hanno speso nella nostra regione 411,4 milioni di euro di cui 307,3 lasciati nella nostra regione dagli italiani e 103,7 dagli stranieri. Si tratta, secondo “Trend Marche”, di un flusso di denaro importante per le 9.269 imprese artigiane marchigiane della cultura e del turismo. Le Marche sono, infatti, la prima regione per quota di spesa attivata dalla cultura sul totale della spesa turistica: 51,1% a fronte di una media nazionale  del 37,3%.

LE CONCLUSIONI – “Rimettere al centro la creatività e i saperi artigiani come rimedi alla stagnazione e alla crisi significa per le Marche riproporre il legame perduto tra cultura e creatività, tra le caratteristiche profonde del territorio e le sue potenzialità innovative, – chiosa la nota diffusa a margine della presentazione Trend Marche – per rispondere nel migliore dei modi alle esigenze di rilancio dell’economia regionale”.

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