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ASCOLI PICENO – Il Movimento 5 Stelle interviene in merito allo smantellamento dell’amianto e rammentano una mozione che impegna sindaco e giunta a favorire un censimento di tutto l’amianto sul territorio comunale, perché purtroppo il pericolo non si riduce all’area ex-Carbon.

AMIANTO – “Facciamo notare che la nostra mozione giace ancora in qualche cassetto, in attesa di una delibera di giunta. – commentano i 5 Stelle – Il fatto che nell’area ex-Carbon siano iniziati i lavori è molto positivo, finalmente sarà sanata una minaccia alla nostra salute. Tuttavia il susseguirsi di ordinanze sindacali, avvisi alla cittadinanza della Restart e notizie sui giornali hanno creato confusione e allarme tra i cittadini. In particolare, l’invito presente nell’avviso Restart a tenere le finestre chiuse in certe zone e a certe ore ha generato dubbi inquietanti e preoccupazione”.

NESSUN ALLARMISMO – Dopo un colloquio con l’Ufficio Ambiente del nostro Comune e poi conl’Asur, l’avviso della Restart sembrerebbe dettato da eccessivo, e incauto, scrupolo, non essendo previsto in alcun documento un particolare rischio di volatizzazione dell’amianto durante i lavori di smaltimento, anche perché le lastre di amianto vengono trattate, incapsulate, inertizzate con un precisa procedura prima di essere rimosse, in assoluta sicurezza per gli operatori e per l’ambiente circostante.

M5S –“Il gruppo del Movimento 5 Stelle di Ascoli Piceno continuerà a vigilare anche su questa situazione, su eventuali rischi per la salute dei Cittadini, anche alla luce di altre problematiche ambientali che nella storia anche recente del nostro territorio hanno mostrato lacune nei sistemi e nella volontà politica di tutela, e perciò non ci lasciano del tutto tranquilli. Ci auguriamo che le tanto agognate operazioni di smaltimento vengano svolte con accuratezza e nei tempi stabiliti (3 mesi, tempo permettendo). – e conclude il Movimento – Infine, se le cose stanno effettivamente così, ci permettiamo di consigliare maggior attenzione e maggior trasparenza a Restart nelle sue comunicazioni pubbliche, a tutela sia della sua immagine, che soprattutto della salute psicofisica dei cittadini”.

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