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La conferenza di fine anno indetta dal PD Ascoli Piceno è stata aperta dal segretario comunale Angelo Procaccini, il quale ha presentato parte della segreteria comunale che si è andata a comporre la settimana scorsa.

Natalia Virgulti è stata designata vicesegretaria comunale, Riccardo Fabiani è stato nominato responsabile della comunicazione, mentre Giancarlo Alboini responsabile dell’organizzazione.

Sono stati scelti anche quattro segretari di circolo (Luca Gabrielli per Monticelli, Aloisa Mercei per Porta Maggiore e Vania Tamburri per Campo Parignano e Maria Giovanna Allevi per il Centro Storico) per coordinare al meglio il partito e ovviamente per monitorare gli umori, le esigenze e le difficoltà della città di Ascoli Piceno.

Sono stati istituiti, infine, dei gruppi di lavoro tematici per stilare nel giro di pochi mesi i vari punti programmatici delle prossime amministrative comunali.

Le nostre intenzioni primarie – ha precisato Procaccini – riguardano una corretta amministrazione della città con proposte concrete ed efficaci. Non siamo interessati alle sterili provocazioni di una mera politica d’opposizione.

Ameli: il PD Ascoli Piceno è un’alternativa chiara

Subito dopo Procaccini ha preso la parola il capogruppo del PD Ascoli Piceno, Francesco Ameli, il quale ha espresso in primis il fermo desiderio di presentare un partito pronto alla sfida di governo, proponendo un’alternativa chiara, partecipe e aperta all’ascolto diretto con la comunità ascolana.

Ha poi puntato l’attenzione su due argomenti chiave: bilancio e incassi comunali. Per quanto riguarda la prima questione, ha descritto una situazione grave e precaria perpetuata da anni in maniera sistematica dall’amministrazione capitanata da Guido Castelli.

Sulla seconda faccenda, invece, ha sottolineato l’abitudine a non usare gli introiti per apportare migliorie alla città, bensì per colmare debiti contratti. L’esempio lampante, ha spiegato Ameli, sono i 14mln di euro incassati dalla vendita delle quote della Piceno Gas che non sono stati certo adoperati per interventi utili alla collettività.

Proprio un anno fa, sull’incasso della vendita di Piceno Gas Ameli aveva comunicato: “Appresa la notizia della vendita dell’ulteriore 45% di Piceno Gas, il gruppo consiliare Pd Ascoli Piceno ha firmato un’interrogazione per chiedere che l’introito venga usato a favore della procedura di riacquisto dei parcheggi e/o della procedura di verifica di vulnerabilità sismica di tutti i plessi scolastici di proprietà comunale e i conseguenti lavori di adeguamento“.

Vorrei valorizzare – ha aggiunto Francesco Ameli – diversi traguardi raggiunti ultimamente dal PD Ascoli Piceno. Innanzitutto vanno annoverati gli oltre 50 mln di euro destinati alle scuole del Piceno per il loro adeguamento sismico ottenuti dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione che vanno a integrare i fondi individuati abilmente dalla Provincia.

Quest’ultima, inoltre, non solo ha pagato tutti i suoi fornitori fino a settembre 2017 dimostrando una maggiore puntualità e conseguentemente una migliore credibilità, ma ha assicurato che entro la fine dell’anno il deficit strutturale scenderà dai 34 mln lasciati dalla precedente amministrazione ai 18 mln di euro.

In occasione dell’ultimo consiglio comunale, infine, è stata approvata la mozione per la richiesta dell’istituzione dell’azienda sanitaria Marche Sud di cui tempo addietro ne siamo stati i massimi promotori. Queste sono solo pillole, ma offrono un quadro chiaro della situazione generale nella città di Ascoli Piceno.

Bellini: PD contro agonia del centro storico

Valentina Bellini ha proseguito la conferenza stampa di fine anno riprendendo le ultime parole di Ameli: è stato un anno terribile, specialmente per il centro storico che sta morendo sotto gli occhi di un’amministrazione comunale che ha portato avanti scelte politiche ed urbanistiche che hanno privilegiato solo alcuni settori cittadini. Questa agonia è dettata da una mala gestione che dura ormai da venti anni.

La volontà del PD Ascoli Piceno è quella di tornare a puntare i riflettori sul centro storico che sotto le feste ha toccato il fondo con una malinconica desertificazione legata principalmente a una cattiva amministrazione. Rivolgeremo la nostra attenzione anche sulla cultura che per l’anno 2017/2018 godrà di circa 400 mila euro da utilizzare in maniera scrupolosa su progetti validi come la Fondazione Pericoli.

Un tema a noi caro è di sicuro la ricostruzione per la quale pretendiamo un coordinamento tra Comune e Provincia per decidere come far entrare a regime in maniera efficace i vari provvedimenti. Dovremmo dar vita per davvero a una macchina da guerra in grado di gestire e far fruttare i molteplici fondi che ci sono a disposizione.

Un’amministrazione inefficace e debole da un punto di vista organizzativo e gestionale della cosa pubblica potrebbe essere rischioso, così come è accaduto con il Polo Universitario. La valanga di denaro di cui si potrà godere dovrà essere ben governato anche per un rilancio della città stessa.

Un altro tema spinoso è la raccolta differenziata sulla quale l’amministrazione Castelli non crede, ha proseguito Valentina Bellini. Invitiamo pertanto la cittadinanza a collaborare poiché forse non ha ben capito il valore ambientale di questa operazione che va oltre chi c’è attualmente ai vertici.

Luciani Castiglia: il bilancio Castelli è una voragine

A questo punto ha preso la parola Giancarlo Luciani Castiglia che riallacciandosi a quanto detto dalla Bellini ha affermato: il modo in cui è stata affrontata la questione della raccolta differenziata è emblematico della cifra politica dell’amministrazione Castelli. In definitiva la macchina si è avviata quando si è vista costretta ad agire poiché non sapeva più come gestire i rifiuti. Quando si trova in uno stato di emergenza, allora si appresta a porre rimedio e spesso in maniera raffazzonata.

Una situazione piuttosto simile si è verificata attorno alla problematica del bilancio. In qualsiasi altro contesto cittadino non anestetizzato sulle risorse pubbliche, farebbe scandalo il fatto che un’amministrazione si sia ridotta a vendere del patrimonio per pagare debiti contratti e non per rinvestire.

Le entrate ordinarie non sono sufficienti per pagare le spese correnti per passivi che forse risalgono al 2013. Dal 2015 in poi noi abbiamo operazioni straordinarie per circa 24 milioni e mezzo di euro. Ma non finisce qui. Questa amministrazione comunale chiede a fine anno una anticipazione di cassa con la Delibera di Giunta n.261 del 20 dicembre di questo anno.

Sono soldi sui quali pagheremo interessi e che serviranno per pagare le spese correnti. Siamo arrivati a dieci giorni dalla fine di questo esercizio amministrativo e per coprire le spese correnti chiediamo tutto il possibile in prestito: quasi 14 milioni di euro. Mi sorge spontaneamente una domanda.

Ma che fine hanno fatto i soldi incassati lo scorso anno per la vendita della Piceno Gas Vendita? Nemmeno quelli sono bastati per coprire la voragine delle spese correnti? La mancanza di programmazione finanziaria raggiunge livelli preoccupanti di cui noi paghiamo le conseguenze.

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