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Ospedale unico Piceno, di nuovo. Il sindaco di Ascoli, Guido Castelli, torna a tuonare contro il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. “Quando si parla di sanità non si può scherzare perché stiamo parlando della pelle dei nostri cittadini”. 

Ancora meno si dovrebbe scherzare, secondo Castelli, quando chi lo fa riveste un ruolo istituzionale, per cui non dovrebbero contare i colori politici ma la salute della gente. “Ecco perché se fossi in te darei un semplice esempio ai marchigiani: quello della concretezza”.

Ospedale unico Piceno, la questione del sud delle Marche

Secondo Castelli prima di nominare il famigerato ospedale unico nel Piceno, Ceriscioli dovrebbe pensare alle annose problematiche che affliggono il Sud delle Marche dal punto di vista sanitario, tra budget ridotto, mobilità attiva non riconosciuta, posti letto insufficienti, personale da assumere.

Immaginare ospedali futuri, insomma, secondo il primo cittadino ascolano è solo un’arma di distrazione di massa, mentre nella città natale del presidente della Regione, il futuro è già presente, con la localizzazione dell’Ospedale unico stabilita oltre un anno fa (novembre 2016), anche se l’inizio di lavori è lontano.

“La verità vera, rispetto all’inconcludenza organizzativa e politica sul settore strategico della sanità regionale, è che stai utilizzando, caro Ceriscioli, l’ospedale unico come strumento di distrazione di massa. E’ come fare la pubblicità del jackpot del Superenalotto da 80 milioni di euro non dicendo chiaro a chi gioca le probabilità vere di vincita di quel premio esorbitante, irrisorie, per non parlare di posti di lavoro e cure ottimali per i cittadini o di ricostruzione post sisma”.

Il monito di Castelli

Castelli annuncia che da lunedì invierà lettere a tutti i primi cittadini del Piceno con la richiesta di indicare il luogo più idoneo nel proprio territorio che ritengono idoneo alla realizzazione dell’ospedale unico del Piceno.

Certo è, secondo il sindaco, che bisogna dare subito il via all’Azienda Ospedaliera, condizione necessaria a ogni dibattito o dialogo sulla sanità del Piceno. 

“Questa scelta, che tra l’altro era nel precedente piano sanitario regionale, contribuirebbe a sanare due penalizzazioni evidenti per il Piceno: recuperare le risorse della nostra mobilità attiva per potenziare le attività dell’Area Vasta 5, per ristabilire un numero equo di posti letto nella sanità pubblica provinciale.

 Il tuo dinamismo sospetto sull’ospedale unico del Piceno, caro Ceriscioli, un’ospedale che per come vanno le cose, project si project no, lo vedremo realizzato magari tra una quindicina d’anni, vuoi forse nascondere che l’Area Vasta 5 sta andando avanti per lo spirito eroico degli operatori medici e paramedici che suppliscono a carenze talmente evidenti che neppure l’ospedale unico del Piceno, la tua arma di distrazione di massa, può relegare nel buio?

La gente se ne accorge, i medici, gli infermieri, i tecnici se ne accorgono. Forse tu, pesarese, ci conosci poco ma nel Sud delle Marche non portiamo l’anello al naso”.

 

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