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Se è vero che un conto deposito può essere considerato un investimento conveniente per l’assenza di spese che lo contraddistingue, è altrettanto vero che in alcuni casi si può essere costretti a pagare la cosiddetta imposta di bollo: vale la pena di fare un po’ di chiarezza in proposito, per capire di che cosa si tratta e a quale esborso economico si va incontro. Molti istituti di credito, infatti, mettono a disposizione conti privi di spese di gestione, ma non considerano in queste offerte l’imposta di bollo conto deposito. Tale imposta, per la legge, corrisponde allo 0.2% degli importi che sono stati depositati sul conto. Non sempre tali costi devono essere sostenuti dal titolare, in quanto alcune banche possono decidere – per esempio per finalità promozionali e per attirare un maggior numero di clienti – di farsi carico dell’imposta: in questo modo si può avere un conto a zero spese.

La sicurezza del conto deposito

La sicurezza di ogni conto deposito è testimoniata dal fatto che questo tipo di prodotto finanziario, così come i conti corrente tradizionali, sono garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi: si tratta di un fondo a cui sono obbligati ad aderire tutti gli istituti di credito del nostro Paese, e che garantisce non solo i conti corrente, ma anche i certificati di deposito, i libretti di risparmio e gli assegni circolari fino a un limite massimo di 100mila euro

Per individuare il conto deposito che meglio si adatta ai propri bisogni non c’è soluzione più indicata  di quella che prevede di mettere a confronto le varie offerte: in questo modo si ha l’opportunità di comprendere quale prodotto si caratterizza per il rapporto tra rendimento e caratteristiche più  convenienti. Una distinzione che è sempre opportuno tenere a mente è quella tra i conti deposito vincolati e liberi, con i primi che consentono di ritirare il denaro che è stato depositato in qualsiasi momento, senza dover rispettare delle scadenze.

Il conto deposito puro: che cos’è?

 Un’ulteriore distinzione che va tenuta presente è quella tra il conto deposito affiancato a un conto corrente classico e il conto deposito puro. Quest’ultimo è un prodotto finanziario del tutto separato e differente rispetto al conto corrente: il titolare ha l’opportunità di decidere se depositare una parte dei soldi che sono presenti sul conto o se versare degli importi prelevati da prodotti finanziari diversi (ma anche in contanti). Un conto di questo tipo può essere aperto in qualunque banca, a prescindere dal fatto che si sia titolari o meno di un conto corrente in quell’istituto.

Il conto deposito affiancato al conto corrente, d’altro canto, permette di dirottare nella linea di deposito vincolata del  conto gli importi che non vengono impiegati per le spese correnti, in modo da beneficiare del rendimento che viene messo a disposizione dalla banca. In ogni caso, anche chi ha intenzione di aprire un conto deposito deve essere in possesso di un conto corrente di appoggio.

Volendo, poi, si può decidere di aprire un conto deposito online, attraverso una procedura breve e che in pochi clic consente di raggiungere l’obiettivo desiderato: l’importante è tenere a portata di mano i dati relativi al proprio conto corrente di appoggio, insieme con il codice fiscale e un documento di identità

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