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Eventi Ascoli: torna anche quest’anno l’appuntamento con il ciclo di tre incontri  organizzati dall’Istituto Mazzocchi – Umberto I, dall’Isml, dalla Libreria Rinascita con la collaborazione di Libera di Ascoli.

Essi saranno dedicati all’approfondimento del fenomeno mafioso e di come ferisce e uccide ogni aspetto della vita.

Gli ospiti che saranno presenti sono: Federica Angeli, Antonio La Spina e Peppe Ruggiero.

Eventi Ascoli: l’iniziativa 

Tre incontri, tre autori e tre mafie, torna anche quest’anno il ciclo di incontri dedicati all’approfondimento della mafia, organizzati dagli Istituti Mazzocchi-Umberto I, dall’Istituto provinciale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche e dell’età contemporanea, dalla Libreria Rinascita e dall’Associazione Libera.

“Siamo orgogliosi di avere importanti autori; il 12 Marzo alle ore 17, la giornalista Federica Angeli che ha fatto della lotta contro la mafia di Ostia la sua ragione di vita .

E affronteremo anche il tema della “non vita”per tutti coloro che sono minacciati o sotto scorta. Presenterà il suo libro A mano disarmata. L’incontro sarà organizzato dai ragazzi dell’Istituto Mazzocchi che conosceranno la giornalista la mattina alle ore 10 presso l’Auditorium della Gioventù, nell’ambito del progetto Scrittori a scuola.

Il 21 Marzo alle ore 17 ci sarà Antonio La Spina che ci parlerà del rapporto tra mafia ed economia e presenterà il libro “Il mondo di mezzo”.L’incontro è coordinato dall’Islm di Ascoli nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Nomi da non dimenticare”promossa da Libera.

Infine il 28 Marzo ci sarà  Peppe Ruggiero, giornalista e regista, che parlerà di come la mafia distrugge anche la natura e l’ambiente; presenterà il libro “L’ultima cena. A tavola con i boss”, ha spiegato Eleonora Tassoni della Libreria Rinascita.

“Questi sono i tre modi con cui la mafia uccide, perchè contamina la vita, l’economia e la natura, anche se noi non ce ne accorgiamo.

La corruzione toglie soldi ai cittadini e ai giovani , ruba il futuro. Questa è una battaglia che deve coinvolgere tutti”, ha spiegato Paola Senesi dell’Associazione Libera che ha raccontato che è stato fatto anche un questionario a 300 cittadini con un campione più giovane rispetto alla media. 

“Alla domanda, quale è lo strumento migliore che ci permette di conoscere la mafia? i ragazzi hanno risposto in questo ordine: il cinema e le lezioni a scuola e all’università, la televisione e il giornalismo d’inchiesta, i social.

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