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Coldiretti, la campagna 2020 si è chiusa con una produzione importante e l’intenzione, già maturata, di arrivare per la prossima stagione a raddoppiare gli ettari a disposizione fino ad inserire le Marche tra le regioni di punta del grande distretto delle zucchero 100% Made in Italy

La barbabietola, dopo lo storico ritorno del 2019 a spezzare oltre 10 anni di assenza, coadiuvato da Coldiretti e Filiera Italia, vola nella nostra regione che conferma la particolare vocazione delle sue terre. 

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Coldiretti, i numeri dell’annata 2020

Il bilancio dell’annata 2020 è stato illustrato agli agricoltori ieri pomeriggio dai responsabili della Coprob, l’unico produttore cooperativo di zucchero con una filiera tutta italiana, nella sede regionale di Coldiretti Marche ad Ancona. “Stiamo cercando attraverso la modernizzazione delle aziende e delle infrastrutture, anche in collaborazione con la Regione Marche, di far aumentare sia gli ettari in biologico che in convenzionale. Il ritorno della barbabietola da zucchero nelle Marche è uno dei risultati della battaglia ventennale che Coldiretti porta avanti per avere una filiera forte e controllata dal campo alla tavola. Noi abbiamo sposato questa iniziativa di Coprob, memori della tradizione storica e della professionalità delle nostre imprese agricole”, ha spiegato Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata.

Su 605 ettari tra le province di Ancona, Pesaro Urbino e Macerata, ben 356 sono stati coltivati in biologico. Sono 54, al momento, le aziende coinvolte. Numeri destinati a crescere: già dalla prossima campagna si punta ad arrivare a quota 1000 ettari. “È stato un anno molto buono e ci sono possibilità di crescita nelle Marche. In questa regione è stato semplice reinserire la coltivazione perché abbiamo trovato una grande vocazione e dei bieticoltori di esperienza. Coldiretti ci ha dato una grande mano nel percorso di valorizzazione dello zucchero 100% italiano. Noi vogliamo continuare su questa strada ed è per questo che entro l’anno nascerà il distretto dello zucchero italiano, dal Piemonte fino alle Marche e al Centro Italia”,  ha concluso Claudio Gallerani, presidente di Coprob.

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