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Arquata Potest è un’Associazione di Promozione Sociale nata nel 2011. Abbiamo parlato della sua storia con i membri del direttivo: “All’inizio ci occupavamo per lo più di organizzare eventi, come la festa di paese, per combattere lo spopolamento appenninico: Arquata, già una decina di anni fa, era frequentato solo in estate da proprietari di seconde case. Il nostro scopo, dunque, era cercare di ravvivare l’atmosfera per lo meno nel periodo estivo, con eventi come La Notte dei Misteri”.

Nel 2016, però, cambia tutto. Da poco prima del terremoto, l’Associazione cerca di riflettere su come valorizzare ulteriormente il territorio: “Proprio nell’anno del terremoto decidiamo di concentrare il nostro operato sulle bellezze naturalistiche. Partiamo recuperando un sentiero che da Arquata conduce a Spelonga, inaugurandolo pochi giorni prima della rovinosa scossa del 24 agosto, che sancisce un cambiamento totale. Ci rendiamo conto che il sisma ha distrutto case, chiese, edifici ma la natura è rimasta pressoché intatta. Vinciamo, allora, un bando del Comitato Sisma Centro Italia grazie ad un progetto incentrato proprio sul recupero della rete sentieristica, aprendo nuovamente, segnando e mappando circa 50 km di sentieri, per lo più antiche vie di comunicazione tra paesi, come strade brecciate o mulattiere, usate ancora 70 o 80 anni fa”.

 

 

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Arquata Potest, i progetti attuali

Questo progetto sta andando avanti e l’associazione è in procinto di terminare il GADA (Grande Anello di Arquata), un unico trekking che connette tutti i paesi dell’arquatano, dotandoli anche di segnaletica verticale e orizzontale. Un grande traguardo è stato anche, in collaborazione con il CAI di Ascoli, portare il Sentiero Italia ad Arquata, nel tratto che da Colle risale e arriva alla Macera della Morte.

Arquata Potest, nel frattempo, continua a portare avanti altri progetti con attenzione all’aspetto culturale: nella collana #Raccontarquata l’associazione si è fatta carico della pubblicazione di tre volumi, uno sulla Torre Civica di Arquata del Tronto, e gli altri due sulla storia di Arquata (Settecento e Ottocento Arquatano) basati su documenti d’archivio in parte, tra l’altro, andati perduti sempre a causa del sisma. L’associazione, poi, si è prefissata lo scopo di riportare ad Arquata le opere d’arte dislocate sul territorio o ammucchiate in magazzini poiché la loro collocazione originaria è stata distrutta: ad esempio, in collaborazione con Arquata Futura e il parroco del paese, è stato riportato il crocifisso del SS. Salvatore, il crocifisso ligneo più antico delle Marche, nella chiesa dell’area SAE di Borgo. Per quel che riguarda la sentieristica, sul sito Arquata Potest è possibile trovare una descrizione e le tracce gps dei percorsi e scaricarle gratuitamente.

 

 

Una particolarità dell’associazione è il suo attaccamento ai versi e alle parole di uno dei più grandi cantautori italiani: Fabrizio de Andrè. Forse perché quei ragazzi, viaggiando in direzione ostinata e contraria, hanno come missione riportare e mantenere la vita in posti bellissimi e fragili, dove si percepisce l’antichità del ciclico avvicendarsi delle stagioni e la miracolosa rinascita del soffio vitale ad ogni primavera, che

non bussa, lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne, i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che porti lontano.

 

 

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