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Troppo pochi gli infermieri, non sono sufficienti per garantire il normale svolgimento di tutte le attività di assistenza durante le sedute di dialisi dei pazienti. La segnalazione del sindacato degli infermieri NurSind.

Il NurSind sulla dialisi

Alla denuncia del NurSind per il sovrannumero di pronte disponibilità (reperibilità) per gli infermieri delle sale operatorie dell’AV5, si aggiunge la protesta degli infermieri della dialisi. Sempre dell’Area Vasta 5.

Nursind Pelosi dialisi

Maurizio Pelosi, segretario del sindacato NurSind di Ascoli Piceno e Fermo

Il sindacato già prima delle ferie estive aveva segnalato alla Direzione infermieristica l’insufficienza del numero degli infermieri rimasti attivi nel Servizio emodialisi. Troppo pochi per garantire il normale svolgimento delle attività assistenziali legate alle sedute dei pazienti. La segnalazione era stata fatta in previsione dell’adeguamento dell’organico, perchè per la formazione di un infermiere da dialisi occorrono 5/6 mesi di affiancamento lavorativo.

Il numero di infermieri ora è ulteriormente calato. Due, infatti, sono stati sospesi dal lavoro per non essersi vaccinati. Ma non sono stati sostituiti. A queste assenze si aggiungono quelle dovute ad aspettative lunghe ex legge 104, quelle per infortuni sul lavoro, per maternità e per malattie lunghe. Il conto delle presenze effettive procura allarme: mancano 10 infermieri sui 27 previsti nel turno di servizio. Dei 10 infermieri assenti, ne sono stati sostituiti solo 3, che però stanno espletando il periodo di formazione in affiancamento.

Le dichiarazioni del direttore di AV5 Milani

area vasta 5 dialisi

Il direttore dell’Area Vasta 5 Cesare Milani

Il 18 ottobre il direttore di Area Vasta 5 Cesare Milani ha dichiarato che nonostante ci siano 6 infermieri della dialisi del Mazzoni in malattia, non si è creato alcun disservizio per l’utenza. Il NurSind invece è preoccupato. 

“Vorremmo che ci spiegasse – si legge in una nota –  com’è possibile non creare disservizio all’utenza, con
un organico ridotto di ben 10 infermieri altamente specializzati (come lui stesso li definisce nell’intervista). Compresi 2 infermieri sospesi e solo con 3 nuovi infermieri in affiancamento. La matematica, purtroppo, non ci viene in aiuto se ne facciamo una questione di numeri, figuriamoci se parliamo di organico assistenziale
adeguatamente formato alle esigenze dell’utenza. Un organico che gestisce circa 85 pazienti emodializzati con soli 17/18 infermieri distribuiti nei due turni di lavoro. A fronte del numero storico di 24 infermieri effettivi”.

“Purtroppo – prosegue la nota – se nel breve periodo non si potrà disporre di personale addestrato, competente nella gestione delle sedute dialitiche, alcuni pazienti rischieranno di essere dirottati presso altri centri. Tale problematica è stata notificata anche all’ANED regionale”.

L’ANED è l’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto.

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