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La carenza oramai cronica di medici che investe tutto il sistema sanitario nazionale ha creato preoccupazioni anche nell’entroterra fermano. Da giorni circolavano notizie di un possibile ridimensionamento della Guardia medica di Comunanza. Notizie che hanno indotto il sindaco Alvaro Cesaroni a manifestare con determinazione la sua contrarietà rispetto a una operazione del genere.

Guido Castelli interviene e mette a tacere ogni voce. Dichiara, anzi, che l’amministrazione Acquaroli ha intenzione di potenziare i servizi per le comunità del cratere sismico.

Riportiamo integralmente il comunicato ricevuto dall’assessore alla ricostruzione della Regione Marche.

Guardia medica di Comunanza: la nota dell’assessore Castelli

In riferimento alla notizia riguardante la possibilità di un ridimensionamento della guardia medica a Comunanza, ritengo doveroso precisare che la Regione non intende assolutamente depotenziare i servizi territoriali garantiti all’entroterra. Specie nel cratere.

Il nostro proposito va esattamente in senso contrario visto che, anche in riferimento agli sforzi che abbiano fatto e stiamo facendo per sbloccare la ricostruzione dopo anni di stasi, intendiamo avviare progetti sperimentali che rafforzano l’offerta di salute nelle aree interne.

Mi riferisco all’avvio di un Ambito Territoriale Funzionale (ATF) previsto per il prossimo mese di marzo e all’avvio del progetto dell’infermiere di comunità, finanziato con i fondi SNAI, che interesserà 17 comuni.

La vicenda che sta interessando la Guardia medica di Comunanza è che ha legittimamente preoccupato il Sindaco, in realtà è frutto di quella grave carenza di medici di medicina generale e di continuità assistenziale che da mesi si sta palesando come una delle più pesanti eredità che la Giunta Acquaroli e l’assessore Saltamartini hanno ricevuto dal passato.

Da agosto abbiamo registrato il pensionamento di ben 14 medici di base e il distretto sanitario si è dovuto impegnare allo spasimo per consentire le necessarie reintegrazioni. Molti comuni del cratere rischiavano di rimanere senza medico di famiglia (Venarotta, Roccafluvione, Montedinove, Rotella) ma fortunatamente il peggio è stato evitato.

Il “teorico” problema della guardia medica di Comunanza nasce da una situazione molto simile. A dicembre non ci saranno problemi a garantire l’attuale modalità di espletamento del servizio. Diverso il caso che potrebbe presentarsi a gennaio se non dovessero trovarsi medici disponibili a svolgere il servizio di guardia medica in numero sufficiente a garantire la dotazione di 4 + 4 professionisti per ciascun turno di guardia.

Il comitato aziendale di medicina generale, nei giorni scorsi, ha ipotizzato una soluzione, ma nulla vieta che ve ne possano essere altre e diverse. Soprattutto se la Direzione dell’Area Vasta 5 si vorrà fare carico di un proposta complessiva che metta sul tavolo le disponibilità di entrambi i distretti della provincia.

Il mio auspicio, ovviamente,  è che non si debba riorganizzare alcunché. Auspicio fondato e legittimo anche perché entro il 28 dicembre p.v. potremmo reclutare nuovi medici specializzandi utili a risolvere il problema alla radice.

Comprendo le preoccupazione del sindaco Cesaroni ma, come già ho avuto modo di anticipargli, non ci sarà alcun ridimensionamento dei diritti dei cittadini del suo comune e degli altri comuni interessati.

La realtà sanitaria, e segnatamente il poliambulatorio, della cittadina costituisce un caposaldo della organizzazione dell’AV 5.

Abbiamo recentemente potenziato alcuni servizi ambulatoriali (ginecologia, terapia del dolore) proprio perché convinti della assoluta necessità di rafforzare l’offerta nell’entroterra e nelle aree fragili del cratere.

Questo è il nostro modo di vedere e di intendere le cose.

Guido Castelli – Assessore alla Ricostruzione della Regione Marche

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