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Pace in Ucraina, al termine dell’Angelus di ieri, Papa Francesco propone una giornata di raccoglimento. Il pontefice è preoccupato dei venti di guerra che agitano il confine tra Russia e Ucraina. Criticità che coinvolgono di conseguenza tutto il continente europeo.

Pace, una preghiera per l’Ucraina

Il Papa è preoccupato per la situazione in Ucraina. “Ogni azione e iniziativa politica sia al servizio della fratellanza umana, più che di interessi di parte. Chi persegue i propri scopi a danno degli altri, disprezza la propria vocazione di uomo, perché tutti siamo stati creati fratelli.” commenta il Santo Padre. 

Lo spettro di una nuova guerra aleggia da settimane nell’est Europa. Critica la situazione al confine tra Russia e Ucraina. Le varie diplomazie faticano a trovare una intesa. Tale situazione preoccupa il Papa che, per oggi 26 gennaio indice una giornata di preghiera per la pace.

La situazione a est 

I soldati russi sono già schierati al confine ucraino e sul territorio del Donbass. I numerosi plotoni affrontano esercitazioni in attesa di prossimi comandi. L’ambasciata americana e quella tedesca sembrerebbero già richiamare i familiari del proprio personale. Nel frattempo è confermato l’afflusso di munizioni e istruttori militari dai Paesi Nato.

Gli USA hanno già rifornito i loro reparti in loco con un primo importante carico di armi. Possibili nuove sanzioni in arrivo in caso di invasione. Attesi colloqui bilaterali tra Regno Unito e Russia.

Riflessioni di Papa Francesco

Noto il pensiero del Papa: “Le spese militari, sono aumentate, superando il livello registrato al termine della guerra fredda, e sembrano destinate a crescere in modo esorbitante. È dunque opportuno e urgente che quanti hanno responsabilità di governo elaborino politiche economiche che prevedano un’inversione del rapporto tra gli investimenti pubblici nell’educazione e i fondi destinati agli armamenti. D’altronde, il perseguimento di un reale processo di disarmo internazionale non può che arrecare grandi benefici allo sviluppo di popoli e nazioni, liberando risorse finanziarie da impiegare in maniera più appropriata per la salute, la scuola, le infrastrutture, la cura del territorio e così via“.

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