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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Fermo portano giornalmente avanti i servizi di controllo per contrastare gli illeciti economico-finanziari. Specialmente quelli commessi nel settore della “spesa pubblica”.

Le misure che il legislatore ha messo in campo per attenuare le difficoltà derivanti dalla crisi pandemica sono numerose. Tra queste ci sono gli incentivi per sostenere la produzione e la fornitura di dispositivi medici e di protezione individuale introdotti con il decreto “Cura Italia”. Ma anche i contributi a fondo perduto e i finanziamenti assistiti da garanzia.

L’attività investigativa delle Fiamme Gialle fermane si è concentrata sulla posizione di alcuni beneficiari di incentivi. Specialmente fra quelli che erano stati individuati dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressioni Frodi Comunitarie del Corpo, con sede a Roma, per i loro alti profili di rischio.

guardia di finanza di fermo

Militari della Guardia di Finanza di Fermo

Guardia di Finanza: illegittima percezione di erogazioni

Il Gruppo di Fermo ha accertato l’illegittima percezione di erogazioni, a danno dello Stato, per 186.450 euro da  una società dell’entroterra fermano che produce e commercializza materiale plastico. Il rappresentante legale è stato denunciato all’Autorità giudiziaria poichè dalle indagini è emerso che nella domanda di ammissione all’agevolazione erano stati riportati dati non veritieri. Per questo reato prevista una pena che va da sei mesi a quattro anni di reclusione.

Guardia di Finanza: illegittima percezione di reddito di cittadinanza

Sempre in materia di spesa pubblica, l’attività ispettiva dei militari si è concentrata anche sulle richieste presentate dai cittadini per ottenere il reddito di cittadinanza. Il beneficio è una misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale la cui concessione è subordinata al possesso di una serie di requisiti. Requisiti che devono essere posseduti la momento della richiesta e per tutta la durata della percezione.

Le Fiamme Gialle hanno individuato 13 persone che, pur non avendone il diritto, hanno incassato il sussidio, riscontrando svariate irregolarità nelle autocertificazioni prodotte.

Il danno accertato alle casse dello Stato supera i  27.000 euro. Grazie a questa attività è stato possibile impedire l’erogazione di ulteriori somme per oltre 40.000 euro. I responsabili che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza sono 2 italiani e 11 stranieri: tutti denunciati all’Autorità giudiziaria e segnalati all’INPS per la revoca e la restituzione delle somme.

Guardia di Finanza: indebito patrocinio gratuito

Due cittadini italiani sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per aver dichiarato falsità e aver omesso informazioni sulle proprie disponibilità reddituali nelle  domande per ottenere il patrocinio gratuito a spese dello Stato.

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