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Radio e TV al pari dei social sono i migliori mezzi contemporanei per veicolare informazioni e curiosità. Tra le tante nell’etere, nelle ultime settimane c’è anche quella particolare caratteristica di Favalanciata

Radio e TV, Favalanciata e il saluto ai suoi abitanti

Nelle ultime settimana, gli abitanti della piccola frazione di Favalanciata sono involontari protagonisti in Radio e TV. Come per il fenomeno “papalina” durante il Festival di Sanremo, all’improvviso è sempre più salutata e nominata. Ultimo caso ieri sera su RDS Radio Dimensione Suono. Durante una nota trasmissione, i conduttori Giuditta e Filippo, hanno salutato proprio gli amici di Favalanciata. Ma non è l’unico caso. Qualche giorno prima era stata la volta di Radio Deejay. Gli speaker Marisa e Vic in diretta avevano fatto lo stesso saluto. 

Un fenomeno che sta prendendo piede soprattutto in radio. Il tutto ha avuto il via dal popolare quiz show “Avanti un altro!” di Canale 5. In quell’occasione Paolo Bonolis e Luca Laurenti avevano dato il via a un simpatico siparietto con protagonista la frazione in provincia di Ascoli Piceno. Da quel momento in poi il nome è rimbalzato in diverse trasmissioni radiofoniche. Ieri è stata la volta di RDS e sicuramente nei prossimi giorni continueranno altri network.

Fenomeno Favalanciata

La piccola frazione a pochi chilometri da Arquata del Tronto è sempre più caratterizzata da una positiva influenza mediatica.  Il suo nome e le curiosità derivanti, negli anni, avevano già conquistato la scena. Dopo il terremoto, la caparbietà della sua gente le ha ridato forza, in rappresentanza di un intero territorio. Alcuni riconoscimenti a livello nazionale e internazionale ne hanno concretizzato il continuo tam tam nell’etere. Il continuare a parlarne, rappresenta la speranza di una concreta ricostruzione che ancora tarda ad avviarsi.

Favalanciata rappresenta una delle migliaia di frazioni del Centro Italia al momento dimenticate dalla ricostruzione. Dopo i terremoti del 2016 ancora buona parte del territorio è fermo in attesa, dopo la sua messa in sicurezza. A distanza di 5 anni e 6 primavere i luoghi interessati dal terremoto non vendono ancora uno spiraglio concreto verso un futuro agibile. Nel silenzio assordante, un sorriso alla guida ascoltando la radio, serve anche a mantenere viva la luce della speranza.

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