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Donne. Nel trailer del film si vede l’eroina, bellissima e dotata di poteri speciali, che sbaraglia all’arma bianca una dozzina di guerrieri selezionati.
Alla fine, soddisfatta, si ferma in una posa plastica con l’espressione truce di Chen, dalla Cina con furore.

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Donna guerriera, con poteri speciali

Donne che sfidano gli uomini

Nel talk show una giovane deputata, bellissima, preparatissima, istruitissima e furbissima, tiene ottimamente il confronto con l’anziano volpone partitico che le sta davanti. Di tanto in tanto, nei momenti di equilibrio tra le parti, un accavallamento panoramico delle gambe ristabilisce la di lei superiorità presso un pubblico televisivo molto sensibile agli argomenti che contano veramente.

Sta succedendo qualcosa. Le donne stanno sfidando gli uomini sul loro terreno e li stanno battendo. Perché davvero sono più in gamba. E non è che, per questo, le donne siano meno donne. L’eroina di cui sopra, tra il primo e il secondo tempo, scambia ricette con le amiche e va dal parrucchiere. 
È che gli uomini hanno una concezione della femminilità che è stata creata da loro stessi, senza chiedere il parere dell’altra parte, e ora pare strano che nel femminile possano trovare spazio anche il gusto del potere e del dominio.

Mi chiedo come prendano questi modelli le giovani generazioni, in un periodo in cui la paura del confronto con l’altro sesso e con la propria sessualità ha toccato i massimi storici. Credo che questa immagine di potenza e, soprattutto, di autosufficienza risulti molto attraente.

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Donna eroina

E se fosse un progresso?

Mettiamo che l’Evoluzione abbia una strategia precisa. Per dire: il vermetto, il polipo o il lumacone dai quali discendiamo, erano ermafroditi. Poi, a quel periodo di confusione è seguito un sistema più ordinato. Alcuni ermafroditi son diventati sempre più maschi e altri ermafroditi sempre più femmine. Fino alla definizione precisa dei due sessi, con rare vestigia di quel passato, che si vedono ancora oggi e che noi medici conosciamo benissimo.

Ora immaginiamo che questa Evoluzione, per semplificare le cose, decida di fare una Grande Riforma, e crei un efficiente monosessualismo che superi il desueto bisessualismo perfetto. Quale salvare tra i due sessi? Ovvio: quello riuscito meglio.

E allora ecco che le femmine, pian piano, cominciano ad evolvere sul versante culturale, e poi fisico e, infine, fisiologico. Milioni di anni per arrivare, grazie anche al progresso della scienza, a fare a meno del maschio, potendosi riprodurre da sole con meccanismi raffinati; magari, che so, bevendo il caffè dalla stessa tazzina.

A quel punto l’autosufficienza del vermetto nostro antenato si riproporrebbe, ma senza confusione.
Siamo solo agli inizi, ma il percorso è segnato.

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Donna amazzone: una società senza maschi

E noi maschi? Beh, abbiamo due scelte.

La prima è organizzare la Resistenza. Prepariamoci ad alcuni milioni di anni da passare in clandestinità, nelle stazioni non terminate delle metropolitane. Portando con noi solo quelle poche cose che sono essenziali per una esistenza decente: una cartucciera di 4-salti-in-padella, un mazzo di carte da poker e tutti i numeri arretrati di Playboy.

In questi milioni di anni dovremmo imparare a non fare le guerre, a non farci causa e a non marcare il territorio. Naturalmente, dettaglio importantissimo, dovremmo imparare a riprodurci da soli, con meccanismi altrettanto raffinati; magari, che so, scambiandoci le magliette dopo la partita di calcetto. Comunque, la vedo dura.

L’altra scelta è di cercare di invertire la rotta.
Per esempio, potremmo provare ad aprire la portiera alle signore, aiutare le madri a educare i figli, prendere la responsabilità di decisioni difficili e riparare una serranda senza bestemmiare per tutto il tempo.
Cioè, non possiamo convincerle a rinunciare ad una gara che vincerebbero senza fatica. Però possiamo suggerire loro che, tutto sommato, non conviene.

Dimenticavo: dovremmo anche smettere di picchiarle. Sperando che così, a Dio piacendo, riusciamo a evitare la catastrofe.

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