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Il Consiglio Generale dell’Associazione degli Industriali della Provincia di Ascoli Piceno si è riunito per conoscere e votare il programma di mandato del presidente in pectore Simone Ferraioli. Ferraioli ha anche annunciato i nomi dei vice presidenti che con lui comporranno il nuovo Consiglio di Presidenza nel quadriennio 2022-2026.

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Il designato presidente Simone Ferraioli

Confindustria Ascoli Piceno: il Consiglio di presidenza

I vice presidenti di diritto già eletti sono Pietro Marini della Realtime System Srl, presidente di Piccola Industria, e Pietro Straccia dell’omonimo gruppo, presidente dei Giovani Imprenditori. A loro si affiancheranno nel Consiglio di presidenza Roberta Faraotti della Fainplast Srl, in rappresentanza delle grandi imprese, Giovanni Rossi della R Group Italy Srl e Gianni Tardini della Servizi Italia Srl.

A Roberta Faraotti averrà affidato il compito di portare avanti i temi di education, cultura e turismo; Gianni Tardini sarà incaricato di favorire lo sviluppo di reti e filiere e Giovanni Rossi sarà impegnato sul fronte dell’internazionalizzazione e della transizione ecologica. Pietro Marini invece si occuperà di business continuity, transizione digitale e innovazione mentre Pietro Straccia seguirà le politiche di sviluppo e di marketing associativo. Tutti gli altri temi resteranno in capo al presidente che coordinerà il lavoro della squadra.

Ferraioli: il programma di mandato

Il programma, dal titolo “Imprese, Piceno, Futuro”, si sviluppa in tre parti.

La prima è dedicata alle imprese e al rapporto con l’associazione, richiama all’identità e alla funzione, attiva e collaborativa, degli imprenditori nella vita associativa. Perchè senza il loro apporto è impossibile focalizzare gli obiettivi. La parte sul Piceno è incentrata sul lavoro e sulle relazioni industriali, ma si collega anche al tema dei giovani, delle nuove generazioni e del mondo accademico e formativo. Una parte centrale dunque che non manca di dedicare focus specifici alle misure per lo sviluppo, anche in chiave di finanza agevolata. Ma soprattutto a infrastrutture, turismo e cultura, ambiti strettamente connessi tra loro e con capacità di fungere da volano per gli altri.

Infine la parte sul futuro, verso il quale occorre proiettare con maggior celerità il tessuto industriale. Partendo dal tema della crescita e degli strumenti che ne fanno parte per agganciarla: reti e filiere, internazionalizzazione, transizione digitale, ecologica ed innovazione. Focus speciale per la “business continuity” che, come già negli anni addietro previsto dal sistema confindustriale, riveste un ruolo fondamentale. Poichè per evitare la perdita del capitale faticosamente costruito negli ultimi decenni, non solo imprenditoriale ma anche professionale e occupazionale, occorre una strategia che, anche alla luce della grande vocazione familiare delle imprese italiane e marchigiane, riesca a contrastare il tasso di mortalità delle aziende in seconda o terza generazione.

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