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Amilcare Caselli, a nome del Coordinamento Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città, riassume gli esiti della cd. urbanizzazione della splendida Riviera delle Palme.  Una urbanizzazione che ha sostituito verde e villini storici con edifici multipiano che ben poco hanno a che fare con San Benedetto del Tronto. Non solo come era, ma come dovrebbe essere ora e in futuro.

San Benedetto del Tronto: la nota del coord. Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città

“Come fa una villetta con giardino a diventare un palazzo di sette piani? Esatto: col Piano Casa, a cui si è aggiunto il Bonus 110 per la “rigenerazione urbana”.

Vediamola quindi questa “rigenerazione urbana” di San Benedetto.

Villa Formentini

L’ex storica Villa Formentini col suo parco oggi è un complesso di palazzoni che si chiama Parco Damiani. Sicuramente quel “Parco” nel nome sarà alla memoria del parco originale che infatti non c’è più. Ma che era indispensabile e salutare per la ex Statale 16, la zona della città più inquinata dagli scarichi delle automobili.

Scuola Curzi

L’ex scuola Curzi di Via Voltattorni, due piani con circa 26 alberi attorno, dopo le tristi vicissitudini di presunti e mai chiariti conflitti d’interessi, si è trasformata in un enorme condominio a sette piani. E nessun albero, ovvio.

Villa Bollettini

L’ex Villa Bollettini, e il suo parco di 2500 mq. di piante protette, è diventata un “bellissimo” condominio di 6 piani e 25 appartamenti. Il parco protetto è scomparso per far posto a 35 garage sotterranei e 31 parcheggi a raso. Un record.

Azienda agricola

Una piccola azienda agricola in Via Scarlatti a Porto D’Ascoli è magicamente diventata una serie di villette a schiera bi-tri familiari con garages interrati. D’altronde è l’inizio della variante al PRG che intende cementificare tutta l’area.

Villa davanti alla Palazzina Azzurra

L’elegante villa a due piani con giardino alberato, davanti al ponte sull’Albula e alla Palazzina Azzurra, è stata rimpiazzata da un enorme e funereo palazzo nero a cinque piani. Interpretando tragicamente lo stile del ventennio del bellissimo ponte bianco ad obelischi di Onorati.

Villino a due piani con piccolo parco

In via San Giacomo, la via di Porto d’Ascoli che porta verso la Sentina, c’era un villino a due piani con un piccolo parco direttamente sulla spiaggia. Ora c’è un vero e proprio “ecomostro” a sei piani con le fondamenta sulla sabbia, un obbrobrio in spregio a qualsiasi legge e ad ogni buon senso.

Villetta della maestra Papalino

Ancora a Porto d’Ascoli, in zona Cristo Re, la villetta detta “della maestra Papalino”, con giardino alberato e orto sul retro, diventerà un altro palazzone. Perché, tra le proteste dei vicini, è stata buttata giù e scavata. Ma non si sa da chi perché non ci sono affissi neanche i cartelli dei permessi.

san benedetto del tronto

San Benedetto del Tronto, direttamente sulla spiaggia

Villa Cicchi

E’ invece notizia di questi giorni che la Villa Cicchi di Viale De Gasperi, con l’unico slargo arioso e alberato su questa via, diventerà l’ennesimo palazzone. Ad opera del solito costruttore edile.

E questi non sono che pochi esempi, ce ne sarebbero molti di più, di come si intende qui la rigenerazione urbana alla luce del Piano Casa, ma anche del Bonus 110 che si è aggiunto a una situazione già drammatica.

Piano Casa – Carta e Regolamento del Verde

Ricordiamo a chi legge che il Piano Casa prevede al massimo un aumento del 20% della cubatura “sul costruito”: invece in molti casi questa cifra è stata decuplicata. E comunque in tutti i casi ci si è basati sulla superfice edificabile: per questo i giardini e gli alberi delle case da buttare giù danno un fastidio enorme.

Ci sarebbe da ricordare la “Carta e il Regolamento del Verde”, documento che era il vanto della San Benedetto di pochi anni fa, in cui si dichiara che il verde privato è tutelato alla stregua del verde pubblico. Ma nessuno oggi sembra ricordarsene più.

san benedetto del tronto

Amilcare Caselli – coord. Fermiamo il consumo del suolo, rigeneriamo la città (San Benedetto del Tronto)

Noi siamo il Coordinamento “Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città” ma di sicuro non è questa la rigenerazione che intendiamo. E di sicuro non è l’interpretazione di una città civile e al passo coi tempi.

Ribadiamo che già molti anni fa a San Benedetto c’era un esubero di quasi diecimila vani abitativi mentre, paradossalmente, c’è una carenza di centinaia case popolari destinate al ceto meno abbiente il quale sembra spinto invece ogni anno di più ai margini del tessuto urbano.

Come altri cittadini, comitati e associazioni, noi non possiamo che ribadire un deciso NO a questa cecità.

L’appello all’Amministrazione di San Benedetto del Tronto e ai cittadini

Ci rivolgiamo a questa amministrazione, anche sapendo che tali scempi provengono dalle passate giunte di Viale De Gasperi, chiedendo: cosa ci aspetta? Anche se a parole vi siete impegnati su tante questioni ambientali e urbanistiche noi vorremmo iniziare a vedere i fatti. Sganciamoci definitivamente dalla vecchia logica dei costruttori. E sganciamoci dall’interpretazione distorta dei fondi del PNRR che tanti scempi sta permettendo dovunque.

E un ultimo appello lo indirizziamo ai sambenedettesi, perché troppe volte ci siamo sentiti isolati se non addirittura osteggiati quando abbiamo cercato di evidenziare questa situazione. Sambenedettesi, riprendiamoci la Città, svegliamoci, indignamoci e organizziamoci, il territorio è un bene comune da tutelare, ed è il bene comune, cioè di tutti, quello che fa davvero ricca una città.

Coordinamento Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città

Amilcare Caselli”

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