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Marche ed eccellenze gastronomiche locali a rischio. Coldiretti lancia l’allarme sull’idea Nutriscore. Un settore in costante crescita potrebbe risentire delle future normative europee.

Marche, le eccellenze enogastronomiche a rischio nutriscore

Il Nutriscore è il nuovo sistema che usa a colori dal rosso al verde e una scala A-E per giudicare gli alimenti e il loro effetto sulla salute umana. Un sistema a punteggio, sviluppato da un gruppo di ricercatori universitari francesi. Francia, Belgio, Germania e Lussemburgo spingono per l’immediata entrata in vigore in Europa. Al contrario l’Italia con Svezia, Danimarca e Lituania sul piede di guerra. Il sistema potrebbe avvantagiare la grande distribuzione che a sua volta potrebbe condizionare la scelta del consumatore finale. Nello specifico l’algoritmo di valutazione, penalizza gli alimenti ad alto contenuto di grassi. Questo perchè non riesce a distinguere tra diversi tipi di grassi, alcuni dei quali sono indispensabili per la salute umana. O meglio, non fornisce informazioni sulla composizione del cibo ma un verdetto generale.

Le etichettature a colori – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marchedanno risultati distorti. Considerano zuccheri, grassi e sali senza tenere conto delle proporzioni quando invece l’equilibrio nutrizionale andrebbe ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera. Le etichette a semaforo danno messaggi allarmistici ei fuorvianti. Bocciando ad esempio un elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva e dando luce verde, ad esempio, a bevande light o zero zuccheri ma di cui si ignora la ricetta. La demonizzazione di questi prodotti coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Non lo possiamo accettare”.

Il valore del cibo marchigiano

Sempre secondo Coldiretti, il cibo marchigiano di qualità vale 132 milioni. Tra le province Ancona è quella che produce il maggior valore con 57 milioni, seguita da Ascoli e Fermo a 24 milioni, Macerata a 22 milioni e Pesaro a 21 milioni. Il vino “pesa” per l’80% mentre nella classifica delle regioni le Marche sono sul podio, a pari merito con l’Umbria e dietro solo alla Sardegna e alla Toscana, per le carni fresche. Il cibo di qualità, rappresente anche un’ottima leva turistica regioanle. Secondo Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio oltre un viaggiatore su cinque sceglie le Marche per i suoi paesaggi naturali. Di questi, il 16% la sceglie per i prodotti tipici locali e c’è anche un 4% che cerca la ristorazione di eccellenza.

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