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Ciao Konstantin, ti ricordi di me? Io medico italiano e tu medico ucraino, evasi entrambi dai nostri Paesi e incontrati a Tripoli, per lavoro. Io ero affabile e tu, timido e mite; ci cascammo simpatici e io ti invitai a cena. Volli prepararti un manicaretto, spaghetti col nero di seppia, che, alla prima occhiata, mi facesti capire, molto civilmente, non avresti mai toccato. Finì a spaghetti al burro. Poi ti persi di vista, credo per motivi diversi dalla mia cucina.

Ora, Konstantin, mi sei venuto in mente e voglio mandarti questa lettera dall’Occidente, sperando che questa brutta guerra non ti abbia ucciso o cambiato in peggio.
Una lettera dall’Occidente, perché so quanto per voi rappresentiamo un modello. E avete anche ragione. So quanto può essere odioso un regime corrotto, prepotente ed immutabile, per le brave persone. So quanto possono essere desiderabili una democrazia o una magistratura indipendente. Purtroppo, la nostra realtà è diversa.

Noi prendiamo l’America come esempio

La loro democrazia è cambiata, e la gente lo capisce. Le elezioni costano moltissimo alle lobby, ma sono soldi ben spesi, perché hanno un ritorno. Tutto alla luce del sole. È il salto evolutivo della corruzione, ben diversa dalla vostra, fatta di mazzette a funzionari con stipendi da fame. Roba da dilettanti.
Corruzione non solo politica, ma anche morale. Corruzione del vivere civile.
Seicentomila senza casa; cioè che non dormono in roulotte ma proprio per terra. Ospedali che ti cacciano via se non hai una carta di credito coperta. Duecentosettanta milioni di armi che girano per le abitazioni. Seicento sparatorie sulla folla. E una miriade di disturbi dell’alimentazione, con migliaia di morti ogni anno.

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Duecentosettanta milioni di armi che girano per le abitazioni e seicento sparatorie sulla folla in America…

La chiamano ‘la malattia del benessere’, benessere che qualcuno si ostina a scambiare per ‘civiltà’.

E la magistratura? Indipendente ma, per qualche motivo, puoi uccidere tua moglie e farla franca con un buon avvocato. O far fallire una banca, rovinare centinaia di migliaia di persone e tornare tranquillamente al tuo posto.
E le elezioni?
Truccate, chi lo direbbe? Voti per posta, gente esclusa dal voto con mille motivi, paramilitari che presidiano in mimetica i seggi. Democrazia, ma con dinastie ereditarie. I Kennedy; i Bush; i Clinton. E vi lamentate dei vostri dittatori? Se poi dovesse andar male con un presidente sbagliato, lo si può sempre far uccidere da un pazzo o inventargli uno scandalo sessuale.

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Bill Clinton

E l’informazione?

Libera, ma con una efficace autocensura. Si può dire tutto di tutti, finché si resta nel sistema; comunque patriottici. Questa è l’America, e noi seguiamo a ruota.

Ma voglio dirti un’ultima cosa. L’incoraggiamento a resistere, rivolto al tuo popolo, serve ad eliminare la vostra capacità difensiva. Tra poco, comunque finirà, gli amici di oggi vi presenteranno il conto. O pensi che noi certe cose le facciamo gratis? Gli accordi per la ricostruzione sono già iniziati. È così che è sempre andata.
Amici che sanno che il loro denaro è fatto di carta e stringhe su un computer e che, saggiamente, lo vogliono mutare nelle ricchezze vere: oro, terra, servizi, schiavi.

Lo so, Konstantin, odi i Russi. A scuola ti hanno insegnato che Stalin vi ha affamato, ed è vero. A loro hanno insegnato che voi avete aiutato i nazisti, e anche questo è vero. Sono le prigioni della memoria, che ora vi stanno sterminando.

Ma voi la guerra l’avete persa, da almeno vent’anni.

Quando la prima mamma di famiglia, magari laureata, ha dovuto lasciare i suoi cari per venire a fare la badante da noi. Non c’erano i Russi né i comunisti.
C’eravamo noi, Konstantin, gli Occidentali.
Che pare che vogliamo bene agli Ucraini, ma molto di più vogliamo bene all’Ucraina.
Stai all’occhio, Kostantin, perché stiamo venendo a prendervi.

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