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Acqua e rete idrica, il Commissario Straordinario alla Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli annuncia il nuovo progetto per l’Appennino Centrale. Lo fa a Roma al Convegno “Gestione delle risorse idriche e difesa del territorio, la sfida della digitalizzazione organizzato” dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale.  Con in PNC si potrà procedere alla concreta mappatura digitale della rete idrica.

Acqua, con il PNC un progetto per la mappatura digitale

Le scosse sismiche nel centro Italia nel 2016 hanno causato, in un quadro di devastazione che ha interessato un’area di 8.000 kmq, anche un fenomeno particolare ha riguardato le risorse idriche. È avvenuta una diversificazione del corso delle acque. Nel versante orientale dei Monti Sibillini, alle pendici del Vettore tra Pescara e Foce di Montemonaco, si è perso oltre il 50% del flusso delle sorgenti. Flusso che si è indirizzato
verso la parte occidentale, quella umbra. Di contro, per qualche anno, nella piana di Norcia si è rilevato un temporaneo grande incremento delle portate del fiume sul Nera e la ricomparsa di torrenti scomparsi da tempo scomparsi, come il Torbidone.
 
Le risorse idriche di quei territori sono un patrimonio che deve essere tutelato, per questa ragione nell’ambito dei finanziamenti per la digitalizzazione del Fondo complementare sisma sarà avviato un progetto di mappatura della rete idrica, per monitorare il fenomeno della dispersione delle acque e le cause, al fine di intervenire”.  Ha dichiarato il Commissario per la riparazione e Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli.
 

Lotta agli sprechi

Nel frattempo, a marzo durante l’ultima assemblea Aato a Macerata, presieduta dal presidente Alessandro Gentilucci, era stato approvato lo schema di accordo di programma tra le Aato 3, 4 e 5, la Regione Marche e il Commissario Guido Castelli. Un programma di interventi che prevede un investimento di 20 milioni di euro. Interventi distribuiti tra i Comuni che hanno scelto di investire in una tecnologia che può fare la differenza per il contrasto alla crisi idrica. In tutto 27 milioni di euro per l’Appennino centrale. La digitalizzazione dei sottoservizi verrà realizzata grazie a rilievi aerei (droni), laser scanner e georadar. Questo tipo di monitoraggio permette di intervenire puntualmente anche nella regolazione dinamica della pressione. Il soggetto gestore sarà la società CIIP, realtà interamente pubblica affidataria del servizio idrico integrato nell’Aato 5, che ha già implementato

questa tecnologia negli anni passati nel Piceno.
 
 
 
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