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E’ difficile parlare lucidamente dell’ultimo film di Steve McQueen. Lo è per molti motivi. Innanzitutto il film stesso è difficile. Per oltre due ore non viene soltanto raccontata la storia realmente accaduta di Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor), eccezionale violinista che nel 1841 venne drogato, rapito e venduto come schiavo. Non si assiste solamente ai suoi 12 anni di prigionia nei campi di cotone, al servizio di due padroni, senza la possibilità di ribellarsi e di far valere le sue ragioni di uomo libero.

Per tutta la durata del film si entra nel dolore di una delle pagine più nere della storia dell’umanità. Il dolore è tangibile, lo spettatore viene violentato dalla macchina da presa, che indugia sugli effetti delle frustate senza lasciare scampo, se non la possibilità di distogliere lo sguardo. Ma lo sguardo è stato distolto per talmente troppo tempo che si sente il bisogno di osservare, di cogliere l’essenza dell’orrore che uomini giustificati dalla legge hanno inflitto su altri uomini, figli di nessuno.

“Il prossimo servo che non obbedirà al suo padrone riceverà 50 frustate. E’ nelle Scritture”. C’è sempre una giustificazione alle colpe dell’uomo. Sia essa Dio, le Scritture, la Legge dello Stato. L’uomo ha sempre trovato il modo di deresponsabilizzarsi, investendosi di un ruolo assegnatogli da una sovradimensione inconfutabile, legittimando per se stesso il potere di decidere le sorti dei suoi simili.

12 anni schiavo, tratto dall’autobiografia di Solomon Northup, scuote le coscienze degli spettatori, raccontando una realtà atroce senza i filtri del buon gusto. Le ferite aperte sulla schiena di una schiava diventano la metafora di ciò che resta delle colpe del passato sulla nostra storia. Per questo è difficile parlare lucidamente del film. Le immagini evocano uno stato d’animo di angoscia e oppressione, lasciando domande che vanno al di là di un’analisi strutturale. La riuscita del film è proprio nella capacità di suscitare sdegno per quelle colpe di cui saremo sempre schiavi, e mai liberi. Ora come allora: uomini liberi e schiavi. “Le leggi cambiano. Le verità assolute restano”.

REGIA: Steve McQueen

ANNO: 2014

GENERE: Drammatico

DURATA: 134 minuti

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