SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nessuno vuole lo stoccaggio gas. Lo dice il Comune di San Benedetto, quello di Monteprandone, il Movimento Cinque Stelle e l’associazione Ambiente e Salute; si accoderanno anche la Provincia di Ascoli Piceno e la Regione Abruzzo dato il coinvolgimento dei vicini comuni di Martinsicuro e Colonnella. Questa volta è Ambiente e Salute nel Piceno a comunicare il loro personale ricorso al Tar che sarà corredato da relazioni tecniche fondamentali e inedite.
AMBIENTE E SALUTE – “Vogliamo informare la cittadinanza sull’argomento, soprattutto ora che si sta discutendo del decreto Sblocca Italia”, commentano. Stando a quanto spiegano i rappresentanti dell’associazione, infatti, se il decreto diventerà legge verranno svuotate dei poteri le sovrintendenze e si aprirà la possibilità di sottrarre alla Valutazione di Impatto Ambientale le opere definite strategiche. “Dopo il presidio Blocca lo Sblocca Italia del 15 ottobre davanti Montecitorio, – proseguono – si è formata una rete di opposizione che intende lavorare in modo capillare sui territori, ma unitariamente a livello nazionale”.
L’ASSEMBLEA NO GAS – È stata indetta allora un’assemblea pubblica per giovedì 6 novembre alle ore 21.15 a Porto d’Ascoli all’interno del Teatro don Marino nella chiesa Cristo Re, per informare la cittadinanza degli effetti di questo decreto con particolare risalto alle conseguenze della situazione sambenedettese. Interverranno all’incontro Enzo Di Salvatore, professore associato di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo, Adriano Mei, presidente dei Comitati in Rete, e gli esponenti politici che vorranno approfondire l’argomento. Nel corso dell’assemblea continuerà la raccolta di firme che ha già raggiunto quota 6000. “È nostra ferma intenzione richiedere la riapertura della VIA, soprattutto per le nuove criticità emerse sotto il profilo geologico che presto diffonderemo”, chiosa Massimo Bartolozzi.
