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ASCOLI PICENO – È lo stesso Massimo Del Moro, direttore dell’Area Vasta 5 nei confronti del quale tutta la politica è in fermento, a fare chiarezza sulla vicenda che coinvolge il Ser.T., il centro per i tossicodipendenti, spostato dall’Ospedale Mazzoni alla zona industriale di Campolungo. Del Moro ripercorre le tappe della decisione citando i relativi documenti.

LA NOTA DI DEL MORO – “Nel corso degli ultimi anni sono pervenute alla Direzione numerose richieste da parte della cittadinanza e dell’amministrazione comunale, tese allo spostamento del Ser.T. ubicato all’interno del presidio Ospedaliero Mazzoni e del quartiere più popoloso della città.
La necessità di contemplare sia le esigenze della particolare utenza di questo servizio che quella dei pazienti e degli utenti dell’ospedale, sono le ragioni inconfutabili che hanno portato a maturare tale procedura; ciò senza peraltro entrare nel dettaglio di ciò che avviene quotidianamente di increscioso nell’ambito perimetrale ospedaliero. Destituito di fondamento è il fatto che tale servizio debba essere inserito all’interno o contiguo all’ospedale.
In data 08/10/2014 è stato avviata una procedura di avviso di indagine di mercato per la locazione immobiliare della durata di anni sei, volta a verificare l’esistenza di un immobile ubicato nel Comune di Ascoli Piceno, da adibire ad uso Archivi e nuova sede del Ser.T dell’Area Vasta n. 5 di Ascoli Piceno, avente tutte le caratteristiche essenziali e i requisiti precisati nel suddetto avviso.
Entro la data di scadenza dell’avviso di cui è discorso è pervenuta (con prot. n. 60308 del 23/10/2014) un’unica manifestazione di interesse, da parte della Società ECOS S.r.l.
Nell’avviso veniva specificato che l’immobile offerto doveva avere determinati requisiti specifici ovvero, se non in possesso di detti requisiti alla data di presentazione della manifestazione di interesse, doveva esserne dotato a cura e spese del proprietario offerente.
Nella manifestazione di interesse pervenuta all’amministrazione, il legale rappresentante della ECOS S.r.l. dichiarava che l’immobile offerto ‘….non è attualmente in possesso dei requisiti e delle caratteristiche essenziali indicate nell’avviso pubblico del 08/10/2014, ma che in caso di stipula del contratto sarà dotato a cura e spese del sottoscritto dei requisiti e delle caratteristiche richieste, libero da vincoli, cose e persone…’.
In sede di trattativa, l’amministrazione con propria nota ribadiva che sarebbero rimaste a completo carico della ECOS tutte ‘le spese relative ………, oltre alla richiesta ed ottenimento di eventuali autorizzazioni (Autorizzazione Vigili del Fuoco all’esercizio, Autorizzazioni Comunali, Provinciali, ecc.) e all’esecuzione di tutte le opere interne ed esterne che si renderanno necessarie per rendere l’immobile idoneo all’utilizzo per le attività anzidette (SERT – Archivio materiale cartaceo)’.
Con ulteriore nota la società ECOS S.r.l. accettava la controproposta formulata dall’Area Vasta n.5 senza riserve.
Tutto ciò premesso, si fa presente che laddove la proprietà non adempia agli impegni sottoscritti e sopra richiamati non verrà stipulato alcun contratto; resta inteso che il mancato perfezionamento della trattativa in corso impegnerà la Direzione all’avvio di una nuova procedura finalizzata al reperimento di locali idonei ad ospitare sia gli Archivi che il Ser.T.”

LA RISPOSTA PD – Immediata la risposta dei democratici che finora si sono battuti per evitare lo spostamento della struttura. In una nota a firma Allevi, Ameli e Bellini si legge: “In riferimento al comunicato Asur-Area Vasta 5, a firma del Direttore Dott. Massimo Del Moro, ribadiamo la assoluta inopportunità di trasferire il Ser.T. in area industriale per le ragioni già ampiamente esposte.
Peraltro non comprendiamo le ragioni per le quali il Ser.T. possa stare tranquillamente all’interno del Presidio Ospedaliero di San Benedetto Del Tronto (e notoriamente l’Osp. Madonna del Soccorso si trova al centro della città) mentre ad Ascoli determinerebbe problemi di ordine pubblico e situazioni incresciose.
La verità è che nella occasione si è operato quantomeno con superficialità, convocando trionfalistiche conferenze stampa quando non si era verificata nemmeno la compatibilità urbanistica del sito rispetto alla destinazione prevista. La circostanza è ammessa dallo stesso Direttore Dott. Del Moro quando afferma che i requisiti richiesti non c’erano, sussistendo solo un mero impegno della proprietà a munirsi delle autorizzazioni necessarie e che, in assenza dei medesimi, non si sarebbe sottoscritto alcun contratto. Il Direttore dell’Area Vasta ben sa che profili di correttezza e buona amministrazione della Pubblica Amministrazione presuppongono la necessità che un atto sia formalmente e sostanzialmente corretto e completo e solo allora, ciò che è mera istruttoria, diviene operativo e vincolante.
In attesa della esecuzione delle opere ritenute necessarie e della compatibilità agli strumenti urbanistici vigenti, come poteva il Direttore dare per scontato che tutto ciò fosse già stato ottenuto, annunciando perfino la allocazione in zona di una Guardia Medica a posto del Sert?
Il fatto, infine, che al bando abbia risposto una sola ditta è circostanza assolutamente irrilevante in quanto un sito i requisiti o li ha o non li ha.
Noi continuiamo a ritenere che quel sito non era, e non è, idoneo, sia dal punto di vista urbanistico che, e soprattutto, per ragioni sociali, umanitarie, logistiche, di accoglienza e solidarietà”.

 

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