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La polemica sui fondi sisma nelle Marche non solo continua, ma diventa più feroce di giorno in giorno. Dopo la bagarre scoppiata a livello nazionale per i fondi del sisma destinati alle piste ciclabili, notizia che ha fatto il giro del Paese, arriva una riflessione più generale sulla destinazione della Regione Marche dei fondi europei.

Da un lato, la giunta regionale, capeggiata naturalmente dal presidente Luca Ceriscioli, si difende chiarendo la finalità di rilancio turistico ed economico dell’impiego dei fondi europei per la ricostruzione, dall’altro opposizione e popolazione comprendono ben poco le buone intenzioni della maggioranza.

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Fondi sisma, il punto della Regione Marche

Sui fondi europei ricostruzione, prova a fare chiarezza l’assessore al turismo Moreno Pieroni che liquida le accuse come strumentali e qualunquiste.

“Non si può parlare in maniera così superficiale  di distrazione di fondi, non posso ammettere questa terminologia spicciola che mina la credibilità del secondo volano di sviluppo della nostra economia: il turismo. 

Oltre 7 milioni di fondi europei aggiuntivi sono stati impiegati attraverso atti strategici approvati a ogni livello e liquidare la questione in modo strumentale per far emergere ciò che realmente non ha motivo di esistere è qualunquista e semplicistico, invece di ricordare che sono fondi vincolati dall’Unione Europea per promuovere il turismo di tutte le Marche finalizzati al rilancio delle zone colpite e quindi del cratere.

Rilancio non significa destinarli alla ricostruzione delle case, per quello ci sono altri fondi. Rilancio significa ed ha significato in questi anni, riportare un’attenzione positiva sul turismo nelle zone colpite dopo aver avuto un crollo del 72% delle prenotazioni in tutte le Marche. E quindi azzeramento quasi completo delle prenotazioni, prospettive future molto incerte, inattività delle strutture alberghiere e ricettive in genere se non utilizzate temporaneamente per l’ospitalità delle popolazioni sfollate, stato di crisi profonda del settore e dei sub settori all’industria turistica e ricettiva collegati, con perdita di migliaia di posti di lavoro”.

Dopo aver approfondito il contesto, Pieroni fa riferimento alla destinazione dei fondi europei: “Obiettivo specifico: “Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche, attraverso la valorizzazione integrata di risorse e competenze territoriali”. 

Così la giunta regionale ha recepito la decisione comunitaria che si proponeva di : “accrescere anche il posizionamento turistico regionale proponendo nuovi prodotti volti anche alla destagionalizzazione”.

E, aggiunge l’assessore, sempre la UE sottolinea: si evidenzia altresì, quale ostacolo al conseguimento dell’obiettivo, “la debole connotazione identitaria delle Marche come destinazione turistica, che richiede quindi di essere rafforzata” oltre che “la presenza di una motivazione prevalentemente balneare nella domanda di turismo”.

Che dicono gli altri sugli usi dei fondi sisma

Il Movimento 5 Stelle interviene sulla questione, nella persona di Patrizia Terzoni, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera. Terzoni interviene dopo la denuncia sulle tre delibere della Giunta Regionale, la 829/2018, la 1402/2018 e la 20/2019 con cui si finanziano con i fondi destinati specificatamente per il rilancio delle zone del cratere le consuete campagne promozionali generali per le Marche e diversi eventi al di fuori delle aree terremotate, da Pesaro ad Urbino, che invece dovrebbero essere finanziati con gli altri fondi “ordinari” provenienti da Bruxelles.

“Su queste delibere la Giunta tace e non risponde. Invece sul Patto della Ricostruzione da 1,7 miliardi, approvato con Delibera di Giunta Regionale 1681/2018* del 10/12/2018 Ceriscioli sostiene di aver coinvolto addirittura 900.000 persone avendo parlato con i cosiddetti portatori d’interesse e intervistato – SIC! – I Sindaci. Veramente negli incontri delle scorse settimane con il sottosegretario Crimi proprio i Sindaci con insistenza ci hanno chiesto di redigere un progetto complessivo di rilancio dello sviluppo economico delle aree del cratere. Evidentemente gli amministratori erano ignari dei contenuti e della rilevanza del patto di Ceriscioli e dei diversi progetti proposti, senza alcuna pubblicità, da alcuni portatori d’interesse. Se uno va a vedere si tratta di una collazione di progetti di parte, decisi non si sa come nelle stanze delle associazioni di categoria.

A mero titolo di esempio, ci piacerebbe sapere come sia stato scelto il partner privato, la società Energogreen Renewables, per un intervento sull’eolico di grande taglia proposto da Confindustria da ben 162 milioni di euro con una richiesta di compartecipazione pubblica del 15%. A parte l’eventuale impatto sul territorio di pale da 160 metri di altezza, non mi risulta che esista un’unica azienda in Italia e in Europa che realizza impianti eolici. 900.000 cittadini sanno di questa azienda? Vi è stato un bando pubblico?”, conclude la Terzoni.

Anche il consigliere regionale di Fratelli d’italia Elena Leonardi è intervenuta sulla questione:

“Le risorse aggiuntive messe a disposizione dal Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo Marche erano esplicitamente destinate alle aree colpite dal sisma – dichiara Leonardi – eppure l’amministrazione regionale ha scelto di dirottarle verso progetti ed investimenti in province fuori dal cratere. Come si può giustificare una simile scelta a chi ha perso tutto e fra difficoltà e disagi attende ancora di veder partire la ricostruzione e la rinascita delle aree colpite dal sisma?».

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