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Coronavirus Marche, la graduale uscita dalla pandemia imporrà un nuovo modo di pensare, di vivere e anche di costruire.

“Da diversi anni le costruzioni sono state un laboratorio, specialmente nelle Marche, dove con la ricostruzione post-sisma si sono sperimentate innovazioni importanti (vedi durc di conguità, settimanale di cantiere e bedge elettronico) ma si sono anche registrati arretramenti consistenti (si pensi alle illegalità a vario titolo registrate nei cantieri del cratere che hanno riempito le cronache di questi anni)”, scrivono Fillea Cgil Marche e Legambiente regionale.

Per quel che riguarda il settore delle costruzioni, Fillea Cgil Marche e Legambiente Marche hanno tracciato due scenari possibili e in qualche modo antitetici: provare a sperimentare lavoro, materiali, filiere di qualità nel rispetto dell’ambiente e dei diritti da un lato; elaborare una serie di norme, ordinanze, intrecciate e pasticciate, per far arrivare subito più soldi alle imprese e deregolamentare un mercato che è già estremamente delicato dall’altro.

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Ripartenza, il settore delle costruzioni 

Fillea e Cgil considerano “buono lo spirito dell’ultima ordinanza che prevede la possibilità di pagare aziende e professionisti anche per lavori non perfezionati causa Covid-19, grave il non aver previsto che con i soldi anticipati dallo Stato si paghino prima i dipendenti e magari si anticipi la cassa integrazione”.  Entrambe credono, poi, che sia “importante aver colto il problema delle imprese, ma andava specificatamente considerato anche quello salariale più generale (destinato ad esplodere nelle prossime settimane). Non è difficile immaginare che un’azienda medio piccola, in momento di grande incertezza, preferisca fare riserve piuttosto che pagare dipendenti e oneri sociali”.

Tutte e due le organizzazioni sono convinte che nel giro di poche settimane si tornerà al lavoro nei cantieri, e che sarà necessario battersi per difendere le condizioni di sicurezza e di salute pubblica in tutti i luoghi di lavoro. “Però pensiamo anche che il settore costruzioni, per la sua reattività e indipendenza da variabile esogene, ripartirà prima degli altri ma con 3 problemi di fondo che, ciascuno per il proprio ruolo dobbiamo contrastare: salute e sicurezza nei cantiere al di là e al netto del Covid; attenzione all’ambiente, alla qualità del costruito e dei materiali primi e secondi; evitare che la crisi di liquidità che avranno le aziende venga colmato da soggetti riconducibili a malavita organizzata”.

Settore costruzioni, le proposte di Fillea e Legambiente

Fillea e Legambiente concludono che la ricetta per le Marche deve essere, oltre ad una ricostruzione di qualità: la riconversione, entro il 2025, di 1.000 condomini all’anno dal punto di vista energetico. Che significa in numeri: oltre 10 mila posti di lavoro diretti, oltre 1 miliardo di investimenti diretti e indiretti, 30 milioni di entrate per le casse previdenziali, un risparmio per le famiglie in bollette di circa 620 euro l’anno ad alloggio, un aumento dei valori immobiliari stimato tra un +5% e un +15%. E per l’ambiente, comporterebbe una riduzione delle emissioni di CO2 di e un taglio dei consumi di gas”. 

Questo piano congiunto, quindi, si regge sulla sostenibilità e sulla qualità del lavoro e dell’impresa. “E proprio per spingere sulla qualità proponiamo che tutti gli incentivi fiscali vengano confermati, ampliati, ma anche subordinati alla dimostrazione di utilizzo di lavoro regolare e del corretto Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (e relativi versamenti ad Inps, Inail e Casse Edili). Ai decisori politici è richiesto di tamponare l’emergenza, ma anche avere una visione, partendo da qui possiamo andare lontani”.

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