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Fase 2, è arrivato il tanto atteso 18 maggio, giorno che sancisce ulteriori allentamenti delle misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria che l’Italia ha vissuto negli ultimi due mesi: da oggi, finalmente, non si è più sottoposti ad alcuna limitazione negli spostamenti all’interno della propria regione di domicilio o residenza.

Con un nuovo Dpcm il Governo ha reso meno stringenti le misure fino a ieri in vigore, permettendo di “uscire di casa senza giustificare le ragioni dello spostamento” – a patto di non varcare i confini regionali -, spiega il premier Conte durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo decreto, aggiungendo che è venuto il momento della ripresa della vita sociale: “Si potrà andare dove si vuole: in un negozio, in montagna, al lago, al mare. Riprende anche la vita sociale, riprendono gli incontri con gli amici. Rimane però naturalmente il divieto di uscire di casa per chi è positivo al virus e viene posto in quarantena”.

Fino a giugno, dunque, spostamenti extraregionali non motivati da necessità assolute, esigenze lavorative o di salute continueranno ad essere interdetti, ma resta consentito il rientro presso la propria abitazione, domicilio o residenza.

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Bar, locali, ristoranti

Per oggi è prevista la riapertura di bar, locali e ristoranti che si sapranno adeguare alle norme e ai protocolli diffusi da Inail e Iss ed approvati dal Comitato Tecnico Scientifico.

Con obbligo di mascherina e di prenotazione, la distanza tra i clienti è stata fissata a 1 metro. I buffet sono eliminati e i ristoranti sono tenuti a conservare la lista delle prenotazioni ricevute per due settimane.

Seconde case

Nel nuovo decreto sparisce il vincolo di uscita solo per motivi di necessità, lavoro, salute, attività sportiva e visita a congiunti e torna la libertà di spostarsi a piacimento nelle seconde case, anche in assenza di motivi inderogabili, purché nel territorio regionale.

Quarantena

I soggetti positivi al Covid-19 e sottoposti alla quarantena dovranno evitare di lasciare la propria abitazione fino al momento dell’accertamento della guarigione o del ricovero in una struttura sanitaria.

Settore benessere

In parrucchierie, barbierie e centri estetici si potrà accedere solo su prenotazione, e anche in questo caso l’esercente è tenuto a mantenere la lista delle prenotazioni per almeno 14 giorni. 

Acconciatori ed estetiste sono autorizzati a misurare la temperatura corporea, impedendo l’accesso al locale in caso di febbre superiore a 37,5°. La distanza di almeno 1 metro, sia tra clienti sia tra lavoratori, va gestita tramite una riorganizzazione degli spazi. Non saranno più disponibili materiale informativo (riviste ad esempio) e prezziari cartacei.

Hotel e B&B

Nelle strutture ricettive, che siano hotel, agriturismi, B&B o alloggi di altro tipo, potrà essere rilevata la temperatura corporea dell’ospite, annullandone il soggiorno se supera i 37,5°. In tutte le aree comuni va garantito il distanziamento sociale di almeno 1 metro e vanno differenziati i percorsi all’interno delle struttura, specie di entrata e uscita.

Spiagge

Anche al mare e in spiaggia il distanziamento sociale dovrà essere osservato, sia negli chalet sia negli spazi liberi. Sono per ora interdetti, al fine di evitare assembramenti, giochi di gruppo come beach volley, ma sono permesse altre attività sportive che non implicano stretta vicinanza tra i partecipanti (tennis ad esempio) o che si svolgono individualmente (nuoto, surf).

Autocertificazione: quando serve

L’autocertificazione è eliminata per chi si sposta nel territorio regionale, ma rimane per chi voglia muoversi fuori dai confini della propria regione. I motivi che potranno giustificare lo spostamento saranno i soliti: assoluta necessità, salute, lavoro e rientro presso la propria abitazione.

Scarica qui il nuovo modello di autocertificazione

Le sanzioni per chi viola le regole

Per chi viola le regole sono previste sanzioni amministrative da 400 a 3.000 euro, con eventuale stop dell’attività da 5 a 30 giorni.

La somma può essere aumentata di un terzo se la violazione avviene tramite l’utilizzo di un veicolo.

Le novità previste per giugno

Per quel che riguarda la questione degli spostamenti fuori regione – condizione inderogabile per la ripartenza del turismo -, si dovrà attendere l’inizio del mese di giugno, più nello specifico la data del 3, per avere novità. 

A partire dal 3 giugno sarà possibile tornare a varcare i confini della propria regione di residenza e muoversi quindi su tutto il territorio nazionale, fatte salvo misure specifiche che verranno, eventualmente, prese per determinate aree a maggiore rischio epidemiologico. Dicendo addio all’autocertificazione, quindi, gli italiani potranno tornare a muoversi liberamente per tutto lo stivale, a meno che i governatori regionali, d’accordo con il Governo, non predispongano specifiche limitazioni o zone rosse per arginare il rischio contagio.

I 21 criteri definiti dal Ministero della Sanità

Le scelte governative verranno condizionate anche dall’andamento della curva dei contagi a partire dal 4 maggio, data ufficiale di allentamento delle misure, e dai 21 criteri definiti dal Ministero della Sanità, atti ad individuare l’indice di rischio in ciascuna regione.

Da quel che sappiamo dal bollettino della Protezione Civile, il numero dei ricoverati in terapia intensiva sta continuando a scendere, così come quello dei deceduti, anche se il numero dei positivi, comunque in discesa generale, è altalenante. Per questo motivo il Governo ha intenzione di procedere con la massima cautela, per cui prima di sapere se veramente potremmo spostarci nelle seconde case o incontrare di nuovo i nostri amici dal 18 maggio occorre attendere direttive ufficiali.

Il Ministero della Sanità rende noto che, per tutta la durata della Fase 2, ogni regione italiana dovrà attenersi a 21 criteri, che riguardano il soddisfacimento di 3 parametri: capacità di monitoraggio, capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti e risultati relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari.

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