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Coronavirus e Idrossiclorochina, mentre si sta parlando della possibilità di giungere ad un vaccino anti Covid-19 entro la fine dell’anno, nella giornata di ieri, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato a promuovere un farmaco antimalarico, chiamato idrossiclorochina, in funzione anti Covid, sulla cui efficacia, attenzione, non esistono ad oggi evidenze scientifiche, sebbene ci siano in corso numerosi studi clinici.

Vediamo insieme di cosa si tratta.

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Idrossiclorochina: cos’è

L’idrossiclorochina è un farmaco antimalarico, usato per curare la malaria appunto (impedisce al parassita che la provoca di annidarsi nell’organismo a seguito della puntura di zanzare), ma anche malattie autoimmuni, quali artrite reumatoide e lupus eritematoso sistemico; sulla sua efficacia in funzione preventiva anti-Covid la comunità scientifica è divisa, anzi molti esperti sottolineano che questo farmaco – che si assume in pasticche – può causare gravi effetti collaterali, come aritmie e problemi cardiaci.

La statunitense Food and Drug Administration, ad aprile, ha messo in guardia la popolazione riguardo l’assunzione di questo farmaco al di fuori delle strutture ospedaliere, poiché negli ultimi mesi è venuta alla ribalta l’idea che l’idrossiclorochina possa fungere da antivirale, mitigando la violenta risposta infiammatoria messa in moto dall’organismo per contrastare il coronavirus.

La FDA, tuttavia, ne ha per ora autorizzato l’uso in emergenza, per il trattamento di pazienti affetti da gravi infezioni da Covid-19, solo se ospedalizzati.

Idrossiclorochina, la sperimentazione dell’Aifa

In Italia, invece, l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha reso noto che, da studi di laboratorio, è emerso che clorochina e idrossiclorochina potrebbero, in effetti, offrire benefici nella cura dei pazienti affetti da nuovo coronavirus, escludendo però la possibilità di utilizzare il farmaco per la profilassi. L’ipotesi di utilizzare l’idrossiclorochina in maniera preventiva era stata avanzata anche da alcuni reumatologi della Sapienza i quali, valutando i pro e i contro, avrebbero in mente di avviare una sperimentazione cellulare in vitro.

Ancora, dunque, non ci sono certezze sull’efficacia o meno del farmaco: per questo, l’Aifa ha dato il via libera a una sperimentazione clinica, promossa dall’Università di Oxford.

Evitare, quindi, qualsiasi forma di utilizzo fai da te dell’idrossiclorochina.

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