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Ricostruzione post sisma, il 22 luglio Unimer ha inaugurato il nuovo stabilimento di Arquata del Tronto, fatto che ha sancito il ritorno a casa per i 22 dipendenti che in parte erano stati distaccati a turno in Veneto.

“È una giornata speciale per tutto il cratere del sisma. Far ripartire lo stabilimento in tempi record, nello stesso luogo in cui è stato operativo per tanti anni, è per noi una promessa mantenuta. Un risultato che è stato possibile grazie alla grande, inesauribile collaborazione che si è generata tra le parti pubbliche e private che hanno contribuito alla sua realizzazione”,  ha detto Roberto Di Majo, Presidente Unimer.

Lo stabilimento produttivo dell’azienda, punto di riferimento per fertilizzanti a valenza ecologica, occupa 10 mila metri quadri ed è stato ricostruito nel sito originario, seguendo standard antisismici e ambientali. 

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Ricostruzione, l’inaugurazione del nuovo stabilimento

Era il 24 agosto 2016 quando la forte scossa di terremoto rese inagibile lo stabilimento e costrinse l’azienda, realtà italiana di primo piano nella produzione di fertilizzanti a valenza ecologica, a bloccare l’attività del polo produttivo, da oltre trent’anni conosciuto e inserito nel tessuto economico e sociale della provincia di Ascoli Piceno.

La famiglia Di Majo, alla guida di Unimer dal 1969, ha pensato a salvaguardare i posti di lavoro dei 22 dipendenti marchigiani, mantenendoli all’interno della propria realtà industriale e trasferendoli a rotazione presso l’altro polo produttivo di Vidor, nel Trevigiano. L’azienda è riuscita così a superare il periodo di emergenza post sismica continuando a mantenere i propri standard produttivi.

Il taglio del nastro si è svolto alla presenza delle Autorità civili, religiose e militari: erano presenti il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, il commissario straordinario per la Ricostruzione, Giovanni Legnini, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.

“Non potevo mancare a questa inaugurazione. Conosco Unimer dal 1989, da quando l’azienda ha deciso di investire in questa zona. Era già difficile allora e dopo il terremoto lo è ancora di più. La famiglia Di Majo poteva scegliere di andare via ma ha scelto di ricostruire e ripartire. Per il nostro territorio è una giornata memorabile e spero che altre imprese seguano questo esempio”, ha detto Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata.

I numeri del nuovo stabilimento Unimer

Il nuovo fabbricato – progettato da Enrico Cucchiaroni e curato per la pratica relativa ai beni strumentali da Di Emidio – occupa una superficie di circa 10 mila metri quadri e si distingue per l’innovazione non solo nelle dotazioni impiantistiche, ma anche nelle forme e dimensioni dello stabile, pensate per ottimizzare la produzione e, nello stesso tempo, per rispondere alle più severe norme antisismiche e ambientali.

L’investimento totale per la sua costruzione, realizzata in tre anni, è stato di 11,7 milioni di euro, sostenuto per il 50% da Unimer (con il 40% di copertura assicurativa da Reale Mutua) e per il 50% da fondi pubblici assegnati per gli edifici danneggiati dal sisma del 2016. Nello stabile lavoreranno 22 dipendenti.

Unimer SpA, l’azienda

Unimer S.p.A., tra i primi produttori di fertilizzanti a compatibilità ambientale, dal 1969 commercializza, in Italia e all’estero, prodotti ad elevato contenuto di carbonio organico umificato.

I fertilizzanti Unimer rispondono alle esigenze tecniche, economiche ed ambientali dell’agricoltura più avanzata e sono conformi alla normativa sanitaria europea. Le loro caratteristiche chimico-fisiche-agronomiche sono garantite dal controllo industriale dell’umidità e dall’utilizzo di matrici organiche altamente umificate che conferiscono agli elementi nutritivi un’elevata protezione, aumentando la loro efficienza e disponibilità durante l’intero ciclo colturale.

Tutti i fertilizzanti Unimer sono prodotti in Italia, nei due moderni stabilimenti di Vidor, nella provincia di Treviso, e nel nuovissimo stabilimento di Arquata del Tronto, sintesi di tecnologia e rispetto ambientale.

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