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C’è voglia di impresa, e di lasciarsi alle spalle la pandemia. E’ quanto emerge dal “Rapporto Trend Marche”, realizzato da Banca Intesa Sanpaolo, Cna Marche e Confartigianato Marche. Con la collaborazione della Politecnica delle Marche e dell’Università Carlo Bo di Urbino.  

I dati delle Marche: le imprese

Secondo l’indagine, presentata ad Ancona, nel 2021 sono state 8.289 le nuove imprese che si sono iscritte all’Albo della Camera di Commercio delle Marche. Mentre in 7.450 hanno cessato l’attività, con un saldo positivo di 839 aziende.

Alla fine del 2021 le imprese in attività nelle Marche erano 145.609. A trainare la crescita del numero delle imprese sono i servizi e il terziario, con l’eccezione del commercio che perde 332 imprese.

Buone notizie, dopo diversi anni trascorsi in territorio negativo, anche per le attività artigiane

I dati delle Marche: le assunzioni

Negli ultimi dodici mesi anche il numero degli addetti occupati nelle imprese marchigiane è aumentato.

Secondo i dati della Camera di Commercio delle Marche, in un anno gli addetti sono cresciuti di 8.070 unità. Passando da 484.974 a 493.044.

Ad assumere di più sono state le imprese del settore manifatturiero (+2.067), le aziende edili (+2.050), i servizi di supporto alle imprese (+1.761) e i servizi di alloggio e ristorazione (+1.306).

I dati delle Marche: i ricavi

Crescono i ricavi, ma calano gli investimenti. Secondo Trend Marche i ricavi delle microimprese marchigiane sono aumentati del 22% rispetto al 2020, tornando ai livelli del 2019 precedenti la pandemia.

I ricavi delle imprese conto terzi aumentano del 10% mentre i ricavi esteri salgono del 31%. Ma questi ultimi nel calcolo dei ricavi complessivi incidono poco meno del 10%, mentre il conto terzi incide per il 30%.

Rapporto Trend Marche: alcuni interventi

“La pandemia – ha dichiarato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroliha condizionato profondamente la crescita, con contraccolpi significativi sul tessuto economico marchigiano. Impedendo, di fatto, una incisiva progettualità. Ora stiamo assistendo a una fase nuova, con segnali di miglioramento. La Regione ha ricominciato a guardare oltre la pandemia, cercando di usufruire delle possibilità offerte dal PNRR, avviando azioni e predisponendo bandi in vari settori. Resta la forte preoccupazione determinata dagli elevati costi per l’energia. Fattore, questo, che rischia di innescare un circolo vizioso: dall’energia al caro per le materie prime, fino al prodotto finale, con conseguente crescita dell’inflazione. Perciò serve un forte intervento da parte del Governo, da noi già sollecitato in sede di Conferenza Stato-Regioni”.

“La sfida della competitività – ha concluso Acquaroli – richiede una visione d’insieme, complessiva e totale del Sistema Marche. Ognuno è chiamato a fare la propria parte, dalle categorie produttive, ai soggetti delegati alla elaborazione e progettazione di strategie a supporto dello sviluppo dell’economia. Lavorando insieme e in sinergia si può vincere”.   

“Nell’anno che si è appena concluso – hanno affermato i presidenti di Confartigianato Marche Emanuele Pepa e di Cna Marche Paolo Silenzisi sono iscritte al sistema camerale 2.598 imprese dell’artigianato contro 1.206 cancellazioni. Si è registrata una crescita di 1.392 aziende. Si tratta di un forte segnale di fiducia verso il futuro, sul quale grava però l’incognita dell’inflazione. Ha superato il 4% e, se non torna sotto al 2%, rischia di provocare una frenata dei consumi interni. A risentirne, sarebbero soprattutto le 42.711 aziende artigiane in attività e le micro e piccole imprese che agiscono prevalentemente sui mercati locali e nazionali”.

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